30 Novembre 2022 - 12.24

PILLOLA DI ECONOMIA – Ai Deputati 5.500 euro di “bonus Iphone”, ai pensionati neanche l’inflazione

di Umberto Baldo

Forse i nostri Parlamentari, che Dio li abbia in gloria, non si rendono veramente conto di come certe loro decisioni, certi loro comportamenti, finiscano per indispettire i cittadini, aumentando quel sentimento chiamato “disaffezione alla politica”, che anno dopo anno, elezione dopo elezione, vede diminuire il numero degli elettori che vanno a votare.

E la cosa diventa ancora più indisponente quando questi comportamenti assomigliano tanto al famoso “Ah mi dispiace.. io so’ io…. e voi non siete un cazzo…..”.

Si potrebbe fare un elenco infinito di situazioni del genere, ma si sa che la memoria è breve, e ci si ricorda sempre l’ultima.

E l’ultima in ordine di tempo è la recente decisione dei tre Questori di Montecitorio, che hanno deliberato di elargire un maxi bonus da 5.500 euro ai Deputati per l’acquisto di tablet, smartphone e Pc.

Un bel cashback  ad un mese esatto dal Natale riservato a Lor Signori, ma quel che è più grave  deciso in contemporanea alla redazione di una legge di bilancio che sforbicia il Reddito di Cittadinanza (giustamente a mio avviso), taglio lo sconto al caro benzina, mette le mani in tasca ai pensionati negando loro l’adeguamento degli assegni all’inflazione galoppante, solo per citare alcune restrizioni.

Lo so bene che qualcuno potrebbe anche cercare di dirci che in fondo il costo del bonus è di “solo” 2,2 milioni di euro, un importo infinitesimo in relazione al bilancio dello Stato.

Vero, ma non si poteva aspettare tempi migliori, dato il momento difficile per tanti cittadini?

Ma possibile che questi nostri “Rappresentanti” non si rendano conto che per il semplice fatto di essere stati eletti al Parlamento non diventano ipso facto degli “unti del Signore” cui tutto è consentito?

Esiste una cosa che si chiama “etica”, esiste una cosa che si chiama “opportunità”, esiste una cosa che sia chiama “buon senso comune”.

Che consigliano che nello stesso momento in cui comunichi ai cittadini che bisogna fare sacrifici, non puoi impunemente decidere di assegnarti un bonus di 5.500 euro per comprarti tablet, smartphone, schermi a 34 pollici, airpods, Pc ecc.

Per completezza di informazione, la determina è stata firmata il 24 novembre dai tre Questori della Camera Paolo Trancassini di Fratelli d’Italia, Alessandro Manuel Benvenuto della Lega e Filippo Scerra del M5S.

La motivazione di questa scelta è stata individuata nelle «esigenze individuali e l’aggiornamento tecnologico» dei 400 onorevoli.

Viene da chiedersi: ma questi neo-deputati sono stati finora privi di qualsiasi mezzo tecnologico, visto che la Camera deve affrettarsi a concedere questo lauto bonus acquisto?

E ancora: ma 14.000 euro al mese più benefit non sono ritenuti sufficienti per potersi comprare autonomamente uno smartphone ed un Pc?

Ma c’è di più: anche nel 2018, sotto la presidenza del grillino Roberto Fico, i questori assegnarono il bonus per computer e telefonini, ma per un importo che era di 2.500 euro, meno della metà rispetto a quello deciso lo scorso 24 novembre. 

Ora, come accennato, il bonus è stato gonfiato a 5.500 euro, senza tenere conto  che siamo all’avvio di una legislatura segnata dall’austerity, e con i soldi in cassa che, dicono un po’ tutti i partiti, sono pochi e vanno spesi bene al centesimo.

Si tratta di un andazzo, che secondo me rasenta il malcostume, e che avevamo già visto di recente sempre a Montecitorio.   Dove sembrava logico che la riduzione di un terzo dei Deputati avrebbe comportato una corrispondente riduzione dei costi.  Ma quando mai!   Effettivamente il costo per le indennità dei Parlamentari è calato di un terzo (da 145 a 93 milioni), ma la differenza hanno deciso di assegnarla ai Gruppi parlamentari, così che la spesa complessiva di Montecitorio è rimasta fissa a 943 milioni l’anno, come niente fosse successo. 

In definitiva quello che vale per i comuni mortali sembra non valere per Lor Signori, per la “casta” che ci governa. 

Tornando ai 5.500 euro del “bonus Iphone”, ciliegina sulla torta,  nel 2018  i grillini inserirono alcune penali, per limitare l’erogazione dei fondi. 

Per esempio, erano previste trattenute nel caso in cui un Parlamentare non partecipasse ad almeno il 50% delle sedute in Aula, o non presentasse almeno l’80% delle proposte di legge o degli atti ispettivi in formato elettronico, così da risparmiare sulla carta, e quindi sfruttare al massimo le tecnologie “gentilmente offerte” dai contribuenti.

Tutto questo nella delibera del 24 novembre è sparito, e la “giostra dei privilegi” a Montecitorio ha ripreso a girare a pieno regime. 

Fin che la barca va……….

Umberto Baldo

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

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