12 Febbraio 2021 - 10.16

PASSAGGIO A NORD – San Valentino: l’amore nel mondo animale raccontato dal WWF

di Anna Roscini

L’amore non è una cosa semplice, soprattutto in natura. È per questo che il WWF, in occasione di San Valentino, ha deciso di raccontare l’amore da una prospettiva diversa: quella degli animali. Al giorno d’oggi molte specie animali trovano sempre più difficoltà nei rituali di corteggiamento e di accoppiamento. Tra le cause principali, troviamo il cambiamento climatico, ma anche la deforestazione, il bracconaggio, l’inquinamento acustico, luminoso e da plastica. Insomma, sembra proprio che l’uomo, con le sue azioni e le sue abitudini, faccia proprio la parte del terzo incomodo. Dagli oranghi alle lucciole, dagli elefanti ai salmoni, dalle tartarughe alle megattere: l’impatto delle azioni umane ha effetti devastanti sulla vita degli animali e sulla loro riproduzione.

Oranghi e deforestazione
A causa della crescente richiesta di legnami pregiati e terreni da convertire alla coltivazione dell’olio di palma, le foreste pluviali, habitat degli oranghi, vengono distrutte a ritmi serrati. Di qui, la difficoltà di muoversi e spostarsi alla ricerca di partner. La conseguenza è che il tasso riproduttivo degli oranghi sta diminuendo sensibilmente.


Megattere e inquinamento acustico
Avete mai sentito il canto di una balena? Oltre che per scambiarsi informazioni, le megattere utilizzano diverse emissioni di onde sonore, a particolari frequenze, per ricercare attivamente i partner durante la stagione riproduttiva. Navi e imbarcazioni stanno causando elevati livelli di inquinamento acustico e creando seri problemi di comunicazione per questi cetacei, con conseguenze pericolose per la loro sopravvivenza.

Lucciole e inquinamento luminoso

Perdita di habitat naturale, pesticidi e inquinamento luminoso. Le lucciole non hanno una vita facile, soprattutto da quando la luce artificiale di notte è aumentata in maniera esponenziale. Basti pensare che molte specie di lucciola si affidano esclusivamente alla bioluminescenza per trovare e attirare i loro partner. L’illuminazione notturna le confonde, impedendo loro di trovare i propri compagni.

Elefanti e bracconaggio
Il bracconaggio sugli elefanti ha effetti devastanti sulla riproduzione di questa specie: a essere uccisi maggiormente sono gli elefanti maschi e alcune femmine adulte. Questi esemplari hanno zanne d’avorio più massicce e quindi garantiscono maggiori guadagni sul mercato nero. Si tratta di una selezione operata dall’uomo che sta causando effetti importanti a livello di popolazione. Dato che gli elefanti con zanne più piccole, o privi di zanne, vivono e si riproducono di più, nascono sempre più elefanti senza zanne.

Impollinatori e pesticidi
L’utilizzo sempre più diffuso di sostanze chimiche in agricoltura e il degrado degli habitat stanno contribuendo alla scomparsa degli insetti impollinatori, indispensabili per la riproduzione di quasi il 90% delle piante selvatiche a fiore. Il declino degli impollinatori mette a rischio interi ecosistemi e buona parte della nostra produzione alimentare.


Salmoni e cemento
Dighe e sbarramenti nei corsi d’acqua impediscono ai salmoni di risalire fiumi e torrenti per raggiungere i luoghi di nascita, dove riprodursi e deporre le uova durante la stagione riproduttiva.

Tartarughe marine e cambiamento climatico
Sapevate che nelle tartarughe marine il sesso del nascituro è deciso dalla temperatura di incubazione delle uova? Nidi più caldi portano alla nascita di femmine, mentre nidi più freschi portano alla nascita di maschi. Con il riscaldamento globale e l’incremento delle temperature medie, gli esemplari maschi sono sempre meno.

Ghepardi e cambiamento climatico
Purtroppo il riscaldamento globale ha effetti anche sulla capacità riproduttiva del ghepardo: l’aumento della temperatura ambientale provoca una netta riduzione della fertilità maschile con un impatto diretto sui tassi riproduttivi della specie.

Orche e inquinamento da plastica
La diffusione delle plastiche in mare può avere effetti drammatici sugli animali marini. Recenti studi dimostrano come l’inquinamento da plastica possa essere alla base di problemi ormonali, che influenzano il successo riproduttivo di una grande varietà di animali marini, tra cui le orche.

Orsi bruni marsicani e frammentazione degli habitat
Strade, autostrade, ferrovie e aree intensamente coltivate costituiscono barriere spesso difficilmente superabili. La frammentazione degli habitat nell’Appennino centrale incide così sulla possibilità degli orsi di disperdersi in aree nuove e incontrare partner riproduttivi durante la stagione degli amori.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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