4 Ottobre 2019 - 9.26

PASSAGGIO A NORD – La montagna scende in città

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di Anna Roscini

Quando la montagna chiama, Vicenza risponde. E lo fa mostrando le sue molteplici sfaccettature: una montagna che dà e che toglie, capace di fare sognare, ma anche piangere. Popolata da animali liberi e uomini prigionieri dei propri limiti; luogo di sacrificio, passione, solitudine e condivisione. Teatro di guerre spietate; maestra silenziosa; protagonista di storie d’amore, amicizia e mistero. È una montagna di vita e di vite quella che scende in città dal 4 ottobre al 12 novembre con “Vicenza e la montagna”, la rassegna organizzata, con il patrocinio del Comune di Vicenza, dalla sezione CAI di Vicenza, la sezione Giovane Montagna di Vicenza, la Società Alpinisti Vicentini, il Gruppo Neveroccia di Arcugnano e l’Associazione MontagnaViva di Costabissara.  Tra gli appuntamenti di questa undicesima edizione, quattro serate di film di montagna e quattro incontri letterari in collaborazione con la libreria Galla che ospiterà, per tutta la durata della manifestazione, una mostra fotografica.

Il programma

La rassegna prenderà il via venerdì 4 ottobre alle 18.00 al Galla Caffè (primo piano) con la presentazione della manifestazione e l’inaugurazione della mostra “Animali nella Montagna” del fotografo Silvano Paiola. Uno straordinario set fotografico che sa raccontare l’intimità di un incontro tra uomo e animali, nel silenzio assoluto di un’alba e in un tempo che appare sospeso. A dimostrazione del fatto che l’amore per la natura, in particolare per gli animali selvatici, può spingere a cercare di catturare immagini emozionanti, spesso in condizioni climatiche e ambientali proibitive.        
Silvano Paiola fa parte del Gruppo Grandi Carnivori del CAI con cui ha collaborato per l’allestimento di una mostra itinerante dal titolo “Presenze Silenziose”. Ha pubblicato inoltre alcuni reportage fotografici in National Geographic Italia web e nella Rivista del CAI – Montagne 360. Dal 2012 segue le vicende della famiglia di lupi dei Monti Lessini che racconta in un foto-video documentario dal titolo “5 anni con i lupi dei Monti Lessini”.

Martedì 8 ottobre, nella sala cinematografica Patronato Leone XII, sarà proiettato alle 20.45, “Manaslu – Berg der Seelen” di Gerald Salmina. Il film racconta la storia di Hans Kammerlander, con i suoi successi più significativi e le sue tragedie. Il trionfo che lo ha reso famoso in tutto il mondo è la più veloce salita alla vetta dell’Everest in 16 ore e 40 minuti nel 1996, seguita dalla prima discesa con gli sci dalla montagna più alta del mondo. L’episodio più doloroso, nel 1991 al Manaslu in Nepal, dove perse tragicamente due dei suoi migliori amici. Nell’autunno 2017, Kammerlander e il suo compagno Stephan Keck tornano al Manaslu per scalare la vetta alta 8163 metri e poi scendere lungo una nuova via con gli sci. Dopo 26 anni, questa salita non rappresenta per Kammerlander solo una sfida, ma lo obbliga a confrontarsi con la tragedia del 1991, che non è ancora riuscito a superare.
Il regista Gerald Salmina ha vinto premi in tutto il mondo come il Romy per il documentario “Streif – One Hell Of A Ride”, il Gran Premio della Giuria dell’X-Dance Film Festival e il Gran Premio del Fort Lauderdale International Film Festival per “Mount St. Elias”.

Venerdì 11 ottobre, alle 18.00, Claudio Morandini presenterà “Gli Oscillanti” (Bompiani) al Galla Caffè. Il libro parla di una giovane etnomusicologa che ha deciso di condurre una ricerca sull’antico fenomeno dei canti notturni con cui i pastori di un oscuro villaggio alpino dialogano misteriosamente da una montagna all’altra. Sale quindi a Crottarda, paese posto sul versante in ombra, e in lotta feroce con Autelor, il villaggio dirimpettaio baciato dal sole per scoprire chi sono realmente gli scontrosi abitanti.

Claudio Morandini è nato nel 1960 ad Aosta, dove vive e insegna. Ha pubblicato vari romanzi, tra i quali “Le larve”, “Rapsodia su un solo tema”, “A gran giornate”. Negli ultimi anni si è dedicato a raccontare il lato inquietante e paradossale della montagna: sono così nati “Neve, cane, piede”, “Le pietre”, e il libro per ragazzi “Le maschere di Pocacosa”.

Martedì 15 ottobre la sala cinematografica Patronato Leone XIII ospiterà, a partire dalle 20.45, ben tre proiezioni. Si comincia con “Aaron Durogati playing with the invisible” di Matteo Vettorel e Damiano Levati.  Il film racconta una storia intima e potente sulla fragilità e la resilienza umana. Se ogni odissea ha bisogno del suo mare, è nella solitudine luminosa dell’autunno nelle Dolomiti che Aaron Durogati, formidabile pilota e autentico esteta del volo, affronta il suo personale viaggio per imparare a rialzarsi riscoprendo il volo come gesto puro e autentica espressione di sé.

Seguirà “Parasol Peak” di Johannes Aitzetmüller. Il talentuoso musicista Manu Delago, pioniere dell’hang, strumento conosciuto anche con il nome di handpan, in questo film guiderà un ensemble composto da sette musicisti in una spedizione sulle Alpi. Durante la salita, il gruppo eseguirà un repertorio di composizioni inedite, a diverse altitudini.

Infine “Hors piste” di Léo Brunel, Loris Cavalier, Camille Jalabert e Oscar Malet.

In questo film d’animazione i due migliori soccorritori alpini della regione sono pronti per una nuova missione. Nonostante la loro professionalità e determinazione, le cose non andranno come previsto.

Venerdì 18 ottobre Paola Lugo presenterà i libri dello scrittore e alpinista Giovanni Cenacchi al Galla Caffè alle 18.00. Nei suoi libri e documentari ha seguito storie di poeti, di guerre e di alpinisti per raccontare la bellezza del “Gran cinema di Dio” che sono le montagne. Questo incontro vuole essere un invito a scoprire alcune pagine insuperabili dedicate al gioco di salire in alto.

Martedì 22 ottobre, alle 20.45, sarà la volta di “This Mountain Life” di Grant Baldwin. Il film, che sarà proiettato sempre nella sala cinematografica Patronato Leone XIII, ci porta a conoscere le Coast Mountains del British Columbia, da secoli fonte di ispirazione per artisti ed esploratori. La maggior parte di noi raramente si avventura in ambienti così selvaggi, come fanno invece Martina Halik e la madre Tania, tentando una traversata di 2300 km dal Canada verso l’Alaska. Alla loro avventura si intrecciano ritratti di altri che hanno scelto questo stile di vita: un gruppo di suore che abitano in un monastero di montagna, un fotografo sopravvissuto a una valanga, un alpinista appassionato, un artista della neve, una coppia che ha vissuto isolata in montagna per circa 50 anni.

Grant Baldwin è un regista, fotografo, montatore e compositore con base a Vancouver. I suoi lavori sono messi in onda su Knowledge, CBC, National Film Board, ESPN e BBC. Tra i film premiati, il suo primo documentario “The Clean Bin Project” e “Just Eat It: A Food Waste Story”, vincitore di tre Leo Awards e numerosi premi in altri festival.

Venerdì 25 ottobre Liverio Carollo, presenterà, al Galla Caffè alle 18.00, il libro “Sulle orme di Freccia”, cinque tappe dall’Altopiano dei Sette Comuni alle Valli di Laghi e Posina per conoscere l’epopea resistenziale dell’alto vicentino in uno dei settori più caldi della lotta al nazifascismo

L’autore racconterà della missione di Freccia, il maggiore britannico J.P. Wilkinson, che con un gruppo di militari inglesi addestrati alla guerriglia aveva incarico di collegare e supportare le formazioni partigiane, vivendo fianco a fianco con la popolazione locale.

Domenica 27 ottobre, in Saletta San Maiolo a Lumignano alle 16.30, si terrà l’incontro con le alpiniste del blog “4810m di blablabla” che, per l’occasione, parleranno di alcune delle loro piccole grandi avventure vissute su roccia, neve e ghiaccio.

Martedì 29 ottobre, ancora tre proiezioni al Patronato Leone XIII dalle 20.45.

Ad aprire la serata “Sutt’u picu ru suli” di Fabrizio Antonioli. La storia dell’alpinismo siciliano dagli anni ‘30, con i primi itinerari aperti da Maraini e Soldà, ad oggi. Il film utilizza un testo narrato, interviste tra gli altri a Maraini, Gogna, Merizzi e Oviglia, riprese da drone, e una fiction con un finale a sorpresa. Le immagini spaziano tra i maggiori gruppi montuosi della Sicilia, compresi i crateri dell’Etna. Dedicato al prof. Sebastiano Tusa, archeologo e Assessore alla cultura della Regione Sicilia, scomparso nell’incidente aereo in Etiopia del 10 marzo 2019.

A seguire “Aliento” di Ulises Fierro. Paura, respirazione, movimento, presenza: il film osserva Margarita Cardoso nella scalata di una delle più belle e tecnicamente difficili vie di arrampicata sportiva a Los Dinamos, Città del Messico.

Infine “Rolly” di Pietro Bagnara. La parete sud della Marmolada ha segnato la vita e l’evoluzione alpinistica di Rolando Larcher: lo scalatore trentino arrivò per la prima volta in cima alla Sud a soli 19 anni, nel 1985. Da allora ha continuato ad aprire nuove linee in tutto il mondo. L’ultima via su questa parete, la “Scacciadiavoli”, con passaggi di difficoltà 8a+/8b. Il film è un ritratto inedito e inaspettato di una leggenda dell’alpinismo italiano che ha scelto ancora una volta l’imponente parete della Marmolada come palcoscenico della propria vita.

A chiudere l’edizione 2019, sarà Paola Favero con la presentazione del libro scritto con Sandro Carniel “C’era una volta il bosco. Gli alberi raccontano il cambiamento climatico. Sarà una pianta a salvarci?” (Hoepli). L’incontro si terrà martedì 12 novembre alle 20.45 nella sala polifunzionale del Patronato Leone XIII. Farà seguito la proiezione multimediale “Se i boschi…un giorno” dell’artista Paolo Spigariol. Un testo appassionante e fotografie esclusive ci aiuteranno a cogliere il messaggio che i boschi stanno mandando.

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