18 Giugno 2018 - 18.30

Operazione ‘Lethal Wheapon’: armi acquistate a Bassano e Asigliano

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78 perquisizioni in tutta Italia, 78 soggetti denunciati a vario titolo, oltre 90 identificati, 92 armi di svariati modelli sequestrate. Questo, in sintesi, il bilancio dell’operazione condotta da una cinquantina di Squadre Mobili, tra cui anche quella di Vicenza, che ha portato all’individuazione di un traffico di armi che venivano acquistate per corrispondenza dalla Polonia, eludendo i divieti previsti dalla legge italiana. Due i vicentini coinvolti, residenti a Bassano del Grappa e Asigliano, sui quali sono in corso accertamenti: risulterebbero tra gli acquirenti, uno dei due sarebbe risultato in possesso di un’arma “fuorilegge”.
La complessa attività d’indagine, denominata ‘Lethal Wheapon’, ha preso il via nel settembre 2016, quando gli uomini della Squadra Mobile e della Sezione Polizia Postale e delle Telecomunicazioni di Enna, acquisivano la notizia che un soggetto residente nella provincia ennese aveva acquistato svariati prodotti da negozi on-line, fornendo dati di pagamento di carte di credito rivelatesi essere clonate.
Tra la merce rinvenuta, sottoposta a sequestro, vi era un fucile ad aria compressa di fabbricazione turca, cal. 22 (5,5 mm), completo di munizionamento, nonché un cannocchiale di precisione per fucile, il tutto acquistato presso una società avente sede in Polonia. La predetta arma risultava essere di potenza pari a 27 joule, pertanto astrattamente non di libera vendita, nonché clandestina, in quanto mancante dei requisiti di legge circa la sua introduzione del territorio nazionale.
La Squadra Mobile di Enna, nel prosieguo dell’attività di indagine tesa a risalire alle modalità di introduzione dell’arma nel territorio nazionale, veniva coordinata dalla Procura della Repubblica, la quale avanzava richiesta, ovvero un European Investigation Order (EIO), presso la Autorità Giudiziaria Polacca per accertare chi fossero stati i soggetti residenti in Italia che avevano acquistato per corrispondenza armi vietate dalla legislazione italiana, dal 2016 al 2017, presso la ditta estera.
Detta Autorità Giudiziaria straniera, a fronte della citata richiesta, forniva al Magistrato che coordinava le indagini n.81 fatture di acquisto di armi da parte di soggetti residenti nel territorio italiano, tutti debitamente identificati dalla Squadra Mobile di Enna, attraverso un complesso e certosino lavoro – svolto anche con la collaborazione delle altre Squadre Mobili coinvolte – di incrocio dei dati ricavabili dalle fatture, con le Banche dati in uso alle forze di Polizia, anche quelle contenenti dati fiscali, e gli Uffici Anagrafe dei Comuni interessati.
Per tale motivo la locale Procura della Repubblica emetteva il decreto di perquisizione locale e di sequestro con contestuale Informazione di Garanzia a carico degli 80 acquirenti di armi.
Complessivamente, nel corso delle operazioni, sono stati denunciati 78 soggetti, a vario titolo, perché trovati in possesso di armi illecitamente acquistate; sequestrate 92 armi, di svariati modelli, di fabbricazione straniera, ed in particolare 80 carabine e 12 pistole ad aria compressa.

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