3 Maggio 2016 - 11.18

OMICIDIO STRADALE – Il rischio del ‘populismo penale’

pinelli omicidio stradale
di Fabio Pinelli (avvocato)

“Se si consultano le statistiche ufficiali dell’istat sull’incidenza, quanto a vittime, dei sinistri stradali nel nostro paese, ci s’imbatte con una realtà – senza nessun cinismo – decisamente confortante: nel periodo 2001-2014 le persone infortunate in conseguenza di un incidente stradale sono scese da 373.286 a 251.147; il numero di decessi da 7.096 del 2001 si è ridotto a 3.381 del 2014, vale a dire si è più che dimezzato. Nonostante questi numeri, il plauso, verrebbe da dire il furore popolare, ha accompagnato la recente approvazione della legge 23 marzo 2016, n. 41, recante “Introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali”. Le novità più rilevanti riguardano i nuovi reati di omicidio e di lesioni personali gravi o gravissime, da circolazione stradale, con pene detentive molto pesanti (fino a dodici anni di reclusione per l’ipotesi dell’omicidio, elevabili a diciotto in caso di più vittime del reato; fino a cinque per le lesioni gravi, fino a sette anni per le lesioni gravissime). Ogni condanna, per entrambi i tipi di reato, comporterà poi la sanzione accessoria della revoca della patente di guida. Trattasi di una sanzione gravissima, se ci si riflette con un po’ di pacatezza, soprattutto perché il reato di lesioni personali gravi, a dispetto del nome che impressiona, si configura ogniqualvolta la persona offesa patisce, in conseguenza dell’incidente, una malattia che gli comporta un’incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore a quaranta giorni; in altri termini, il reato si configura anche in conseguenza di una banale distorsione del rachide cervicale, che altro non è se non il classico “colpo di frusta”, che altro non è se non la conseguenza patologica di ogni ordinario tamponamento. Viene da chiedersi come mai, a dispetto di tale contesto reale, confortante nei numeri e assolutamente rigoroso nelle sanzioni, la nuova disciplina penale della circolazione stradale sia stata così tanto invocata, e poi adottata, come un bisogno primario della nostra collettività. La risposta più suggestiva a questo quesito ce l’ha offerta Papa Francesco, nel suo indirizzo di saluto alla Delegazione dell’associazione Internazionale di Diritto Penale nell’ottobre del 2014, e si chiama “populismo penale”: che è quell’idea insana del nostro tempo, che, stereotipata come una minaccia ogni criticità sociale, vede nella pena pubblica l’unico medicamento in grado di risolvere i più disparati problemi sociali; come se per le più diverse malattie – così si esprime il Pontefice – ci venisse raccomandata sempre la medesima medicina. Vi è poi un effetto boomerang molto serio, di questo atteggiamento populista e di questa novità normativa, che nessuno ha preso in considerazione: essa determinerà delle conseguenze così pregiudizievoli per la giurisdizione penale e per la società, che presto o tardi il legislatore dovrà avvedersi di aver esagerato; e dovrà correre ai ripari. Sono convinto che non possiamo permetterci, per ogni tamponamento automobilistico, d’intasare i Tribunali. La previsione di un sistema sanzionatorio complessivo così scriteriato, poi, finirà per produrre effetti criminogeni. Così, al cospetto di un tamponamento, anche il più integerrimo dei cittadini, che necessita della patente di guida non per un vezzo, ma per vivere e lavorare, subirà l’incentivo del “darsi alla fuga”, per cercare di non sacrificare un bene di cui ha oggettivo bisogno, e non potendo contare sul beneficio dell’autista per un tempo cosi significativo. Chi ha invocato a gran voce la nuova disciplina dell’omicidio stradale, chi ha applaudito alla sua immediata entrata in vigore forse dovrà ricredersi, e poco potrà protestare, al cospetto di una macchina giudiziaria che diverrà sempre più inefficiente e intasata; perché, seppur inconsapevolmente, con il proprio plauso avrà contribuito a peggiorare seriamente le cose”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA