11 Settembre 2018 - 8.56

NOVENTA – Il sindaco Spigolon assolto: “Fine di un incubo”

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Niente prescrizione, come temevano i 5 Stelle, ma assoluzione piena perché il fatto non sussiste. E’ questo l’epilogo della lunga e tormentata vicenda giudiziaria di cui è stato protagonista il sindaco di Noventa Vicentina, Marcello Spigolon e il
“Gruppo Delta srl” (dell’imprendiore Fernando Grezzani, di Noventa Vicentina).
I due imputati – Spigolon è assistito dagli avv. Francesco Rucco e Andrea Balbo, Grezzani dall’avv. Fabio Pinelli – erano accusati di truffa allo Stato. L’ipotesi della procura, che aveva coordinato l’indagine della guardia di finanza, era quella che Grezzani, titolare della società “Gruppo Delta srl”, avesse assunto Spigolon come direttore della sua ditta in maniera fittizia il primo marzo 2008, quando era già assessore. Spigolon il 10 marzo chiese un periodo di aspettativa, la quale iniziò il 14 di quel mese. Lo scopo di quell’assunzione, secondo la pubblica accusa, era quello di far pagare alla Provincia i contributi a fini pensionistici all’Inps, circa mille euro al mese, parametrati sul suo stipendio da direttore.
I due indagati hanno sempre respinto le accuse con forza ed oggi il giudice Deborah De Stefano del Tribunale di Vicenza ha posto fine alla questione dopo che si era trascinata per più di 8 anni con il rischio di finire in prescrizione.
Anni nei quali il sindaco, che ora definisce l’assoluzione come ‘la fine di un incubo’ aveva sempre sostenuto di essere stato vittima di un attacco politico, perché tutto era partito da un esposto inviato in procura da avversari politici noventani.
«I tre firmatari dell’esposto -ha sempre sostenuto Spigolon- hanno poi fondato l’associazione culturale “Noventa futura”, che nel proprio bollettino mi ha attaccato politicamente. Hanno aspettato un anno dopo le elezioni, nel giugno 2010, per scrivere alla magistratura”. Spigolon ha sempre sostenuto di aver collaborato con Grezzani da molto tempo e che l’imprenditore volle assumerlo ma l’elezione a sindaco non gli avrebbe permesso di seguire tutto.
“Non ho truffato nessuno -ha dichiarato nel corso della vicenda- le somme sono state accantonate, la Provincia non ci ha rimesso nulla. Inoltre, se avessi voluto realizzare una truffa avrei presentato la richiesta di aspettativa molto tempo dopo per non destare sospetti. Le testimonianze raccolte durante le indagini hanno confermato la mia correttezza e quanto da tempo vado sostenendo.
Ricordo -continua Spigolon- che vicende simili hanno coinvolto Renzi e Zingaretti, governatore del Lazio. Nei loro confronti sono stati aperti fascicoli senza ipotesi di reato e poi tutto è finito, mentre io, sindaco di un comune di provincia, sono stato rinviato a giudizio. Sono anche soddisfatto -dichiara infine il sindaco- che il processo sia stato chiuso nel merito e non a causa di una prescrizione, rischio di fronte al quale i 5 Stelle hanno addirittura presentato un’interrogazione parlamentare».

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