3 Luglio 2020 - 9.43

Nell’ecocentro abusivo anche droga pronta per lo spaccio: arrestato il proprietario

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I finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza hanno arrestato, per spaccio, il proprietario dell’ecocentro abusivo di Montorso Vicentino (V. G., 53 anni), già oggetto di sequestro da parte delle Fiamme Gialle lo scorso 14 maggio, sequestrando circa 170 grammi di cocaina e strumentazione per il taglio e il confezionamento della sostanza. Contestualmente, lo stesso è stato destinatario di un’ulteriore denuncia per attività di rifiuti non autorizzata, violazione di sigilli e sottrazione di cose sottoposte a sequestro, con il contestuale sequestro di rifiuti e rame per circa 800 chili.

LA SCOPERTA DELLA DISCARICA

Nel corso di un’attività di controllo del territorio, i militari del Nucleo Mobile della Compagnia di Arzignano, nel pomeriggio del 30 giugno, avevano controllato l’uomo a Montebello Vicentino, alla guida del proprio furgone cassonato. La presenza, sul veicolo, di un fusto industriale in plastica, seppur vuoto, aveva fatto ritenere che il contenitore potesse provenire dall’area che gli stessi finanzieri avevano sottoposto a sequestro presso la casa di V.G., in cui, il 14 maggio, era stata scoperta l’esistenza di una discarica a cielo aperto.

LA POSTAZIONE DI LAVORO NEL RETRO

Il conseguente intervento a casa dell’uomo ha appurato che una parte dei materiali sotto sequestro, soprattutto il rame, di cui V.G. era custode giudiziale, erano stati spostati dalla loro collocazione originaria. Un rapido sopralluogo delle aree in sequestro ha consentito, poi, di scoprire l’esistenza, nel retro del magazzino, di una vera e propria “postazione di lavoro” presso cui V.G. risultava non solo aver stoccato ulteriori rifiuti (fra cui confezioni in latta vuote di silicone industriale, batterie per auto e moto e alternatori) ma anche aver svolto, principalmente attraverso l’uso di un macchinario professionale, un alacre e sistematico lavoro di rimozione dell’involucro dei numerosi cavi elettrici in sequestro, al fine di ottenerne il rame da collocare all’interno di fusti, nonché di prelevamento del prezioso materiale da alcune bobine che erano state rinvenute e sequestrate in precedenza, che sono risultate, al momento dell’intervento, più che dimezzate nel peso. L’indagato, riuscito a ricavare un’apertura laterale su un lato del magazzino, aveva infatti creato un ingresso occulto, grazie al quale poteva entrare e uscire liberamente dall’area sottoposta a sequestro penale senza rompere i sigilli.

I SEQUESTRI

Inoltre, sono stati rinvenuti ulteriori rifiuti, di probabile origine industriale, presso l’area perquisita. Dopo i controlli, pertanto, venivano cautelati tutti i materiali rinvenuti all’esterno dell’area sottoposta a sequestro, del peso complessivamente stimabile in circa 800chili, sequestrando anche l’apparecchiatura utilizzata per la lavorazione dei fili elettrici, il telefono cellulare in uso all’indagato e documentazione di varia natura.

LA SCOPERTA DELLA DROGA

L’atteggiamento nervoso e reticente di V.G., gravato da numerosi precedenti e pregiudizi penali, hanno indotto le Fiamme Gialle ad eseguire un’ulteriore perquisizione, con il supporto dell’unità cinofila in forza alla Compagnia di Vicenza. E qui i militari hanno trovato, nell’area esterna del magazzino, una borsa con “cocaina”, in parte già suddivisa in dosi, per un peso di circa 170 grammi, e strumentazione per il taglio e confezionamento. Insieme allo stupefacente, all’interno della borsa, era nascosto anche denaro contante per 840 euro. Per l’uomo è quindi scattato l’arresto.

ULTERIORE SEGNALATO

Considerata inoltre la presenza sul luogo delle operazioni – di un serbo (R.N., 28 anni), gravato da precedenti per reati contro la persona e il patrimonio, è stata poi perquisita anche la sua casa, a Lonigo, dove è stato trovata “marijuana”, per 16 grammi, con un grinder, cartine e filtri. E’ quindi scattata la segnalazione per uso personale.

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