25 Luglio 2016 - 19.38

MONTEVIALE – Materiale pedopornografico sotto le scuole, due operai comunali indagati

monteviale
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Una vicenda incredibile, venuta alla luce quasi per caso sta sconvolgendo la tranquilla vita del Comune di Monteviale. Due addetti comunali rischiano di essere indagati, entrambi per peculato d’uso ed uno dei due per diffusione di materiale pedopornografico. A scoprire quanto stava accadendo, è stata la polizia locale dell’Unione dei Comuni di Caldogno, Costabissara e Isola Vicentina dopo un’iniziativa del neoeletto sindaco, Elisa Santucci.
Teatro della vicenda è l’edificio che ospita la Scuola elementare di Monteviale, in piazza Libertà.
Si tratta di Massimo Marchioro e Samuele Zamboni che rischiano l’indagine per peculato; Zamboni anche per la detenzione di materiale pedopornofrafico.

Sotto la scuola vi sono, infatti, tre stanze appartenenti al Comune di Monteviale ma due di queste, da tempo, sono apparentemente inutilizzate e chiuse a chiave. Chiavi in possesso di due operai comunali.
La settimana scorsa un’azienda è stata incaricata di eseguire alcune prove statiche sui solai delle scuole. Un lavoro eseguito senza alcun problema se non fosse che l’azienda incaricata ha riferito al sindaco di non aver avuto accesso a due delle stanze sotto l’edificio.

Il sindaco Santucci ha quindi incaricato la polizia locale dell’Unione di fare un sopralluogo di controllo.
Gli agenti si sono recati sul posto con l’intenzione di aprire le porte e, se fosse stato necessario, abbatterle. Non riuscendo ad accedervi hanno manifestato l’intenzione di buttarle giù ed è a quel punto che uno degli operai comunali è uscito allo scoperto. Zamboni era nascosto nella prima stanza e ha aperto la porta. Gli agenti hanno scoperto che vi si trovava una sorta di laboratorio. Scrivania, computer, hard disk, un armadio chiuso a chiave e, dentro l’armadio, un PC con ulteriore materiale informatico.
Di fronte alla richiesta di spiegazione dei vigili, il dipendente comunale ha ammesso di utilizzare la stanza per conservare ed elaborare materiale pornografico. Ha ammesso anche, quando gli è stato chiesto, che nel materiale vi erano anche filmati pornografici con minori, circa una trentina. Gli agenti hanno sequestrato tutto il materiale presente nella stanza, hanno avvisato la procura distrettuale di Venezia competente per questo tipo di reati. L’uomo ha anche dichiarato che il materiale era stato scaricato da internet utilizzando Emule. Potrebbe aver utilizzato la connessione wifi della scuola, essendo la stanza priva di un proprio collegamento internet. E’ escluso che i filmati siano stati fatti nella scuola, bensì scaricati da internet.
E’ stata aperta anche la seconda stanza, che era nella disponibilità del secondo operaio, Marchioro. Gli agenti vi hanno trovato un frigorifero, una cyclette, una stufa, un piccolo bagno, un letto ed altri apparecchi elettrici, collegati alla rete pubblica.
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