21 Settembre 2018 - 17.13

MONTEVIALE – Botta e risposta fra capogruppo Alpini e il sindaco Santucci

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Sale la tensione a Monteviale. Dopo aver pubblicato la notizia della denuncia presentata dall’amministrazione comunale di Monteviale nei confronti del Capogruppo Alpini, Domenico Baruffato (LEGGI LA NOTIZIA COMPLETA) , abbiamo contattato il diretto interessato telefonicamente e abbiamo raccolto la risposta del sindaco Elisa Santucci.

Gli abbiamo chiesto se fosse a conoscenza della denuncia…
“I questo momento ” dichiara Baruffato (l’intervista è stata fatta ieri sera) nessuno di noi sa del contenuto della denuncia. I motivi, non conoscendoli non posso controbattare”

Gli abbiamo quindi esposto gli estremi dell’atto diffuso ieri, ovvero la questione delle chiavi, della serratura modificata e della mancata consegna delle chiavi.
“Siamo forti di una convenzione fatta nel lontano 1996 che ha la durata di 50 anni. Nel 2046 la sede sarà di nuovo a disposizione dell’Amministrazione Comunale. Ma nel frattempo non chiediamo, come fatto in 22 anni, che venga gestita come sempre: in grande collaborazione con l’amministrazione e non come adesso, in cui veniamo trattati in questa maniera”

Cosa intende?
“Non più la possibilità di gestirla , mettendoci da parte e togliendoci l’autorità e la collaborazione”

Dice quindi che l’amministrazione non collabora
“Vuole un col’po di mano e prendersi in gestione l’edificio, che abbiamo costruiti noi dal 1994 al 1996 con soldi nostri. Il comuni ha partecipato con una spesa totale di 5 milioni (lire)”

Il sindaco dice però che l’edifico è stato ampliato con soldi comunali…
“No, con soldi coperti da un’assicurazione, il comune non ha speso una lira”

Quindi il comune non ha speso nulla?
“No, ha pagato con l’assicurazione”

Ma i successivi ampliamenti?
“Sono stati fatti parte nuove, ma comunque dalle casse comunali sono entrati ed usciti, hanno fatto una partita di giro. Sono soldi dell’assicurazione non delle casse comunali”

Dice il sindaco di non voler fare un colpo di mano, ma vuole che questa sede sia disponibile anche per altri cittadini che la vogliono usare…
“Qui si sfonda una porta aperta perché sono 22 anni che facciamo questo noi alpini”

Perché avete cambiato la serratura?
“Per spronare il sindaco e l’amministrazione a un incontro chiarificatore”

Il sindaco dice che via aveva convocati proprio per questo
“Può dire quello che vuole, formalmente non vi ha mai convocati”

Mai chiesto di incontrarvi?
“Mai, ci sentivano quasi presi in giro”

Quindi il sindaco non vuole dialogo?
“No accampano giustificazioni di aver trovato il Comune con problemi, che avrebbero affrontato quelli più grossi e che poi avrebbero messo mano alla convenzione e al comodato d’uso e al regolamento di accesso alla sede, ma ci sembrava che le cose le portassero avanti senza affrontarle”

Risponde il sindaco Elisa Santucci a nome dell’Amministrazione

“Innanzitutto -dichiara- la denuncia gli è stata notificata a mano, ne ha una copia. Come gli è stata notificata a mano, in data 10 settembre, copia cartacea della lettera inviata al loro legale, in data 7 settembre, in cui si rilevava già l’atto illegale compiuto e lo diffidavo a consegnare le chiavi.
La denuncia è relativa a questa gravissima e illegittima violazione: cambio delle serrature di un edificio di proprietà comunale, rifiuto di presentarsi e consegnare le chiavi, rivendicandone il totale POSSESSO, negando l’accesso a chi ne ha legittimo godimento, in primis i cittadini di Monteviale”.
Riguardo la Convenzione?
“La Convenzione del 1994 registra la disponibilità degli Alpini alla realizzazione di un progetto dell’Amministrazione Comunale (non il contrario) per la realizzazione di un prefabbricato in legno (poi diventato altro, come è evidente), da destinare a sala pubblica, per fini collettivi. Quindi, gli Alpini, allora, si sono resi disponibili a mettere manodopera e soldi per costruire una sala per la comunità, che fosse anche loro sede, una SALA PUBBLICA ai FINI DI INTERESSE COLLETTIVO.
La Convenzione, peraltro, rimanda la concessione come sede per 50 anni ad un comodato d’uso da farsi, che non è mai stato fatto (deve essere un atto firmato dalle parti e registrato): la questione è fondamentale, perché sarebbe stato quell’atto, di fatto un contratto, che avrebbe precisato termini e condizioni di questa concessione che loro intendono esclusiva. Il fatto che il Capogruppo dica che ‘la sede tornerà a disposizione dell’Amministrazione comunale nel 2046 (sbagliando pure la data)’ è totalmente arbitrario e assolutamente privo di alcun fondamento. Nessun esiste alcun atto che stabilisca che gli Alpini ne hanno la disponibilità in toto ed esclusiva. E che, come dichiarano, ne possano fare quello che vogliono, in quanto padroni”.
Per quanto concerne la gestione?
“Il gruppo l’ha gestita, quindi, per 22 anni, in modo improprio, sotto il profilo amministrativo, giuridico e assicurativo, a nonché arbitrario, facendo un uso che non esito a definire ‘privatistico’, per nulla in linea con le attività da Statuto ANA, concedendola a terzi – cosa espressamente vietata loro da Convenzione – con incasso indebito e assolutamente poco trasparente di somme di denaro.
La precisa volontà di questa Amministrazione, illustrata al Capogruppo e al Direttivo, nel corso di innumerevoli e svariati incontri, alla presenza di testimoni, è sempre stata quella di dare finalmente regole certe, a tutela di tutti, anche e soprattutto del Gruppo Alpini”.
Dalle dichiarazioni di Baruffato non quadrano le tempistiche indicate da lei nella denuncia
“Abbiamo iniziato a predisporre gli atti necessari, al termine dei lavori che hanno interessato la sede (conclusi con l’inaugurazione a fine novembre 2017) con le tempistiche consentite da un organico ridottissimo, l’assenza di figure apicali (in primis il Segretario Comunale, arrivato in servizio a dicembre 2017) e dovendo dare, necessariamente, priorità agli adempimenti e le scadenze di legge, alle innumerevoli emergenze e situazioni legate alla gestioni di un paese che presenta evidenti problematiche, sotto gli occhi di tutti i cittadini. L’accusa di ‘tergiversare e accampare scuse’ è vergognosa, oltre che falsa e la respingo al mittente, imbarazzata dal fatto che sia stata formulata da persona che ha anche ricoperto incarichi amministrativi, nel passato, e quindi, più di chiunque altro, dovrebbe sapere quali e quante sono le difficoltà e le necessità in un Comune di queste dimensioni. O gli Alpini intendono dettare le priorità dell’Azione Amministrativa, in base alle loro esclusive, personalissime esigenze, che nulla hanno a che vedere con la collettività, peraltro sempre e comunque garantite? Mai, in tutto questo tempo, è stato negato loro l’utilizzo della sede per le loro attività; abbiamo, anzi, cercato, di spronarli ad organizzarne, con poco riscontro, devo a malincuore precisare, e scarsa, per non dire nessuna disponibilità a prestare attività di volontariato sul territorio (Per chi continua a sostenere erroneamente, anche attraverso i social, che hanno sempre prestato e si sono impegnati gratuitamente al servizio del territorio ricordo che per il servizio di nonno vigile hanno ricevuto un compenso di 2.200 euro  e che per una loro attività, svolta nell’ambito del recente Festival dell’aria aperta di maggio 2018, hanno richiesto contributo economico al Comune, cosa assolutamente normale ma da specificare per dovere di correttezza)”.
E sui lavori di ampliamento? Baruffato parla di soldi dell’assicurazione.
“Per quanto riguarda le dichiarazioni di Baruffato sulla ricostruzione dell’edificio a seguito dell’incendio: questa è intervenuta a TOTALE onere dell’Amministrazione Comunale. Non si capisce, e resta fonte di mistero, da che cosa il capogruppo evinca il contrario, citando la copertura assicurativa, il cui premio è a totale carico dell’Amministrazione, che ha deciso di reinvestire l’intera cifra nel progetto di ampliamento, ma anche riqualificazione e messa a norma dell’esistente, proprio con l’intento di renderla ancora più fruibili all’intera comunità, oltre che agli Alpini stessi, visto che si è provveduto a regolarizzare una serie di situazioni pregresse. Non si capisce il significato della dichiarazione ‘il Comune non ha speso nulla, sono soldi dell’Assicurazione’…. secondo Baruffato, da chi viene pagato il premio dell’Assicurazione? Contrariamente a quanto dice, ed evidentemente pensa, i soldi sono usciti TUTTI dalle casse comunale, dove sicuramente sono anche entrati, come del resto fanno le imposte, gli oneri e quant’altro”.
Baruffato nega la sua ricostruzione dei rapporti con il Comune…
“Solo per citare l’ultimo dei numerosi colloqui intercorsi, tutti e sempre in forma assolutamente collaborativa e improntati alla massima cordialità, tra i quali almeno due cene insieme al Direttivo, alle quali eravamo presenti io e l’assessore Eva Viale: in data 31 agosto, alla conclusione della cerimonia per il passaggio della lampada per la Pace, presente un altro alpino di Monteviale, ho chiesto al Capogruppo Baruffato di indicarmi la prima data disponibile per un incontro con il Segretario Comunale, che sarebbe rientrato dalle ferie il 3 settembre, nel quale poter, finalmente (sono state le MIE precise parole) cominciare a stendere un documento condiviso e rispettoso delle esigenze di tutti, oltre che delle normative: mi ha risposto che mi avrebbe fatto sapere. Mi sono offerta di partecipare alla riunione da loro organizzata per il 7 settembre, in Sede, così da ascoltare tutti gli alpini e rispondere alle loro domande: il capogruppo ha risposto di no.
Il 5 settembre abbiamo scoperto che avevano cambiato di nascosto le serrature. Appare evidente che il blitz era già deciso, con la precisa volontà di mettere in scacco il Comune, provocare un danno a chiunque avesse chiesto la disponibilità all’utilizzo, da quel momento precluso con la forza, e, di fatto,m ricattare il Sindaco, l’Amministrazione e tutto il paese.

Gli unici che hanno commesso un colpo di mano -conclude Santucci- ai danni dell’Amministrazione dell’intera comunità, sono stati gli Alpini di Monteviale. Non certo il Comune che ha sempre chiesto, e questo fa quotidianamente a TUTTI, unicamente rispetto delle regole e rispetto reciproco. Metodi improntati alla prevaricazione e al ricatto sono inaccettabili: non ci sono giustificazioni per questo comportamento.
Contrariamente a quanto riportato da un organo di stampa, il Sindaco non è per nulla furioso: sono profondamente amareggiata, mai avrei pensato di dover giungere a tanto, ma davanti al rifiuto da parte del Capogruppo di ogni tentativo di conciliazione bonaria, con la consegna delle chiavi dello stabile di proprietà comunale, di risolvere la questione, non abbiamo avuto scelta.
Sono anche profondamente delusa dalle dichiarazioni del Capogruppo: non hanno alcun fondamento, mostrano profonda ignoranza di atti e procedure e, soprattutto, non corrispondono al vero. Questa Amministrazione ha avuto sempre, come unico obbiettivo, la risoluzione di una questione, lasciata colpevolmente in sospeso dalle precedenti Amministrazioni, assicurando il rispetto dei diritti di tutti: obbiettivo sempre illustrato e condiviso, ritenevamo, proprio con gli Alpini di Monteviale, con i quali sono intercorsi innumerevoli incontri e conversazioni sulla questione. Che si dichiari il contrario, che è stato impedito agli Alpini di Monteviale di svolgere le loro attività e che questa Amministrazione non ha mai voluto collaborare in questo senso, è falso e non fa onore al Capogruppo e al Direttivo”.

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