18 Giugno 2019 - 11.50

Minibot e Tassa sulle cassette di sicurezza, la fantasia di chi non sa cosa fare

Che la situazione delle finanze nel nostro Paese sia critica è cosa risaputa. Che ci sia l’incapacità nel gestirla, lo stiamo riscontrando in questi giorni. Che chi ci ha amministrato in passato e che ci sta amministrando attualmente sia incapace di trovare soluzioni per rimettere in moto la macchina Italia è conclamato.

Non si vive solo di proclami o di bei propositi. Sarebbe troppo semplice. I problemi ci sono, tanti, creati negli anni, le soluzioni per risolverli purtroppo non ci sono, ed il rischio di crearne di nuovi è realtà.

Argomento degli ultimi giorni, sono i MINIBOT ed una potenziale nuova tassa sulle cassette di sicurezza. Dire che siamo alla frutta è riduttivo.

Tassa sulle cassette di sicurezza !! Facile quando c’è un problema da risolvere mettere mano nelle tasche delle persone, perché sempre di tasse si parla. Ma non funziona così. In questo caso, comunque, si dovrebbe chiamarla in altro modo, nel caso fosse attuata, e cioè Patrimoniale oppure Condono.

Condono perché se i soldi contenuti in una cassetta fossero di provenienza illecita e contro il pagamento di una sanzione ci fosse la possibilità di rimetterli in circolazione non si potrebbe usare un termine diverso. Un giochetto a favore dei soliti furbetti.

Viceversa Patrimoniale perché se i soldi contenuti in una cassetta per volontà del singolo individuo di tenerli in una cassetta al posto di tenerli in un conto corrente, derivassero da reddito lavorativo già tassato, e venissero nuovamente e gratuitamente tassati, non si potrebbe parlare  se non di patrimoniale.

Comunque si guardi la questione, la desolazione sta nel capire come le persone vengono nuovamente manipolate.

I MINIBOT invece sarebbe titoli di Stato di piccolo taglio usati come strumento di pagamento dei debiti e dei crediti della pubblica amministrazione. Servirebbero per scavalcare la BCE, per monetizzare il debito pubblico e forse per preparare l’uscita dell’Euro. Così facendo si potrebbe riappropriarsi della sovranità monetaria per togliere alla BCE l’esclusività della stampa moneta, con il vantaggio che la creazione e la diffusione sarebbe totalmente controllata dallo Stato senza dover quindi rischiare di essere bloccata dall’esterno, permettendo un rilancio dell’economia e per poter organizzare, in caso di una volontà politica o popolare, un’eventuale uscita dall’euro.

Se invece la funzione fosse quella di pagare le aziende fornitrici della pubblica amministrazione, i MINIBOT sarebbero inutili perché sarebbe sufficiente pagare le aziende in euro ed emettere normali titoli di Stato per coprire le risorse necessarie.

Basterebbe fare un fallimento pilotato, come certe aziende in maniera furbesca a volta fanno, fallendo per azzerare la posizione debitoria per poi ripartire. Però ad uno Stato sovrano non è permesso, per fortuna, e l’Italia prima o poi dovrà pagare per l’incapacità dei propri governanti, anche se alla fine a pagare non saranno loro ma bensì i cittadini-

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
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