1 Ottobre 2019 - 9.40

Meno contante più moneta elettronica

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La nuova finanziaria è ormai alle porte e tra le misure pensate dall’esecutivo per disincentivare l’uso del contante, con il proposito dichiarato di combattere l’evasione fiscale, ci sarebbe quella d’incentivare in maniera massiccia i pagamenti attraverso la moneta elettronica, anche mediante bonus fiscali per chi paga con carte e bancomat, rendendo quanto più possibile trasparenti le transazioni commerciali, e magari contemporaneamente mettendo una piccola tassazione del 3 –  4% sui prelievi di contante che eccedono una cosidetta soglia fisiologica necessaria per le piccole spese.

Non solo questo, ma anche una Voluntary Disclosure, o meglio una dichiarazione volontaria della provenienza di eventuali fondi liquidi, necessaria per evitare rilievi penali o sanzioni, con la sola finalità di fare emergere il cosidetto nero frutto spesse volte di redditi non dichiarati.

A voler essere un po’ critici, sappiamo bene però che la lotta all’evasione fiscale non ha mai funzionato bene, e che forse l’unico modo per combatterla veramente sarebbe quello di tagliare le tasse e ridurre la spesa.

I vari redditometri, limitazione di contante, studi di settore, non hanno mai portato risultati importanti e concreti. L’evasione fiscale oggi vale molto di più che una finanziaria, quantificata in una cifra spaventosa, per non dire mostruosa, tra i 110 ed i 130 miliardi di euro.

Nel frattempo il debito pubblico aumenta, e la forchetta tra pensioni elargite e contributi versati si allarga sempre più, creando fantasiose forme creative per aumentare le imposte e mettere le mani nelle tasche dei contribuenti. Una qualsiasi azienda privata, in presenza di uno scenario simile, avrebbe volontariamente portato i libri in tribunale.

Se può essere corretto il tentativo di limitare la circolazione del contante, è altrettanto giusto pensare che non è la strada per risolvere i problemi, perché i problemi nascono principalmente da una fiscalità troppo alta, da leggi a volte ingiuste, che costringono ad evadere per sopravvivere, senza dimenticare che la morte di un’azienda è la morte di un tessuto economico di un territorio.

Ben venga quindi la tracciabilità dei pagamenti e gli incentivi per gli acquisti con carte di credito o con l’uso del bancomat. Ben venga l’incremento dell’uso della fattura elettronica e dello scontrino digitale. L’importante che il tutto venga usato in maniera equa, e che non sia un’ulteriore tenaglia del fisco nei confronti dei contribuenti, privati e non, già stremati da una pressione fiscale senza eguali che di sicuro non si traduce in benefici in termine di servizi.

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