4 Aprile 2018 - 15.06

LONIGO – Sexmachine della Musso saluta la stagione teatrale

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Uno spettacolo che commuove, diverte, disorienta e che soprattutto fa discutere e invita alla riflessione. Tratta un tema “scomodo” l’ultimo appuntamento della stagione teatrale del Comunale di Lonigo. Venerdì 6 aprile (alle 21) la chitarra di Gianluigi Meggiorin fa da sostegno e da contrappunto alla tagliente narrazione dell’autrice-attrice Giuliana Musso che porta in scena, con forza e sensibilità, lo spettacolo Sexmachine. L’attrice-autrice padovana e il musicista danno anima e voce a quattro uomini e a due donne che vivono nel ricco Nordest italiano. Sono protagonisti, ciascuno alla propria maniera, del variegato e complesso mondo dei rapporti sessuali a pagamento; visti in sequenza, questi sei personaggi dipingono il quadro di una contemporaneità umana multiforme e complicata. Sul palcoscenico della città leonicena si intrecciano le vicende del pensionato Dino e dell’agente di commercio Vittorio; di Monica, mamma di Cristian, e di Silvana, prostituta; del ventenne Igor, addetto all’assemblaggio, e del piccolo imprenditore Sandro. Tutti han- no in comune due caratteristiche: appartengono alla stessa cultura e trovano soddisfazione ai loro bisogni e ragione alle loro paure nel mondo della prostituzione. Tuttavia, mentre quella delle prostitute è una categoria numericamente ristretta, indagabile e indagata, dei clienti invece non si conosce nulla, non si indaga, nulla viene messo in discussione. Frutto di una ricerca durata diversi anni, lo spettacolo (un unico atto di 90 minuti) parla di sesso e potere, di sesso e denaro. Analizza gli ingranaggi della macchina della prostituzione nel Nordest d’Italia: regione ricca e opulenta, con il triste primato dei locali notturni nei quali trovare con facilità rapporti mercenari. Lo spettacolo – diretto da Massimo Somaglino – fornisce inoltre dati statistici reali e insie- me sconvolgenti: ogni giorno in Italia si consumano 25mila atti sessuali a pagamento, qua- si 10 milioni all’anno. Un fenomeno enorme. L’interprete veneta riporta le voci dei clienti; racconta vicende di cronaca realmente accadute e raccolte grazie al prezioso contributo di Carla Corso, la fondatrice del “Comitato dei diritti civili delle prostitute”.

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