9 Dicembre 2019 - 12.57

L’incubo dei gruppi Whatsapp: dalla classe al condominio!

Per essere aggiornato sulle notizie di cronaca di Vicenza e dintorni iscriviti al gruppo Facebook: SEI DI VICENZA SE... CRONACA E SICUREZZA Per essere aggiornato con Tviweb entra nel GRUPPO FACEBOOK TVIWEB - NOTIZIE VICENZA E PROVINCIA (Clicca qui)

di Alessandro Cammarano

Nella puntata precedente ci siamo occupati dell’“evoluzione” del linguaggio dei messaggi, fra strafalcioni orrendi, abbreviazioni, creazioni sintattiche che sovvertono alle radici la nostra lingua e chi più ne ha più ne metta. L’occasione fornita dai Gruppi WhatsApp e delle psicopatologie in essi contenuti è un assist troppo ghiotto per non approfittarne; un po’ come se ci si trovasse soli di fronte alla porta avversaria, dopo aver dribblato l’ultimo difensore, e il portiere svenisse lasciandoci ampia scelta sul dove indirizzare il nostro tiro.

I “gruppi” sono in realtà l’evoluzione naturale della messaggistica ai tempi del social, una sorta di scatola dove dare e ricevere notizie riguardo ad argomenti comuni a una cerchia ristretta di persone…più o meno…

Nella realtà dei fatti spesso la prateria del web risulta lo spazio ideale per ospitare protagonismi, narcisismi, odi atavici, autopromozione, sesso e via dicendo. Si badi bene: alcuni gruppi sono assai utili, soprattutto se i “gruppisti” si mantengono nei canoni della più elementare civiltà; però il più delle volte si degenera sino a livelli di rissa da pollaio che poi, talvolta, da virtuale si tramuta in reale nell’agone del cortile di casa lasciando sul terreno qualche malconcio contuso.

Il male assoluto è appunto la chat di condominio, dove si raggiungono livelli di assoluto virtuosismo nell’insulto. Il nome del gruppo dei condomini-chattatori non fa quasi mai presentire quelli che saranno i toni delle conversazioni – tutte o quasi naturalmente sofferenti dei limiti sintattico-grammaticali di cui all’articolo della volta scorsa – e che solitamente si velano dietro denominazioni tipo “Armonia del residence Le Betulle” o “La pace del condominio Combattenti”.

Ogni pretesto è buono per allenarsi in vista dell’annuale assemblea, quella a cui gli amministratori si recano bardati come un cavaliere francese durante la Guerra dei Cent’Anni. Nella chat c’è sempre un partecipante che funge da agit-prop, infuocando gli animi con piccole e all’apparenza innocue insinuazioni, capaci invece di provocare più danni di quanti non ne fece l’iceberg che squarciò il fianco del Titanic con i risultati che tutti noi ben conosciamo.

La “frase tipo” è una cosa che suona più o meno così: “per la terza volta in questa settimana ho trovato lo zerbino dell’ingresso al palazzo sporco. Chi è stato – e io so chi e stato ma non voglio mettere zizzania – è pregato di provvedere”. A questo punto il vaso di Pandora si schiude lasciando spazio alle “considerazioni” del resto dei condomini; si va da “Lo so anche io chi è e se non si fa avanti per chiedere scusa faccio il nome, anzi lo scrivo sulle cassette della posta, così lo vedono anche gli estranei”.

Segue il “moderato” con un elegante “La pena di morte ci vorrebbe per questa gente! Dopo averli torturati però”, cui fa eco quella che si sente in colpa e dice “io non sono stata, non lo farei mai, anzi ieri ho visto sporco e ho pulito”, l’elegante aggiunge “nel palazzo dove abitavo prima c’era solo gente perbene e queste cose non succedevano”.

Conclude il saggio che chiosa con un salomonico “Io lo zerbino lo toglierei e basta”. L’apoteosi del delirio si raggiunge però nei gruppi di genitori quelli, per intenderci, che portano intitolazioni bibliche sul genere “L’Eden della Terza B”, o botaniche sulla vena di “I germogli della Seconda E” o ancora zoologiche con “I cuccioli della Prima C”.

In realtà gli insulti qui si sprecano a pacchi, inviando messaggi-proclama generalmente volti a mettere alla gogna i figli degli altri. Ecco dunque cosine delicate come “Serena, al tuo Kevin dai una lavata la mattina prima di portarlo a scuola; la mia Pandora ieri gli si era seduta vicino e ha fatto fatica a non vomitare”. Altre perle si rivolgono ai pargoli in difficoltà…e dunque ecco un bel “Ma al balbuziente di tuo figlio non dovevi portarlo dalla logopedista?

Lo avevano deciso nell’ultima riunione dei genitori e tu ancora non hai fatto nulla. Rallenta tutta la classe.”, la risposta che segue è più o meno un “Meglio balbuziente che campione di rutti come il tuo.”. Solo su una cosa sono tutti d’accordo, i genitori: contraddire sempre e comunque gli insegnanti che “non sanno”, “non capiscono”, “sono insensibili”, “guadagnano anche troppo per quello che fanno” e altre perle del genere, ovviamente scritte con abbondanza di strafalcioni.

Tacciamo per pudore delle chat di famiglia, che permettono il dilagare di insulti e recriminazioni di fatti anche antichissimi che una volta si riservavano al pranzo domenicale o ai cenoni natalizi, destinati quasi sempre a finire in vacca grazie alla “battuta” di uno capace di scatenare conflitti che in confronto la Guerra di Troia decade a livello di scaramuccia. Che fare? Nulla, oramai è tardi e comunque una via di fuga c’è sempre: l’opzione “Abbandona il gruppo”.

Alessandro Cammarano

Per essere aggiornato sulle notizie di cronaca di Vicenza e dintorni iscriviti al gruppo Facebook: SEI DI VICENZA SE... CRONACA E SICUREZZA Per essere aggiornato con Tviweb entra nel GRUPPO FACEBOOK TVIWEB - NOTIZIE VICENZA E PROVINCIA (Clicca qui)
VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA