27 Luglio 2020 - 11.40

L’estate dei “turisti per caso” ai tempi del Covid-19

Avendo l’abitudine di alzarmi presto, ogni mattina ne approfitto per passeggiare  un’oretta, sia quando sono a casa, sia quando sono in vacanza.Le prime ore del giorno sono anche un’occasione per guardare il mondo sotto una diversa angolazione, vedere cose che qualche ora dopo magari non ci sono più. Un po’ come accade nelle nostre case al momento del risveglio, in cui fra abluzioni, colazione, vestizione, la casa sembra un campo di battaglia, però regolarmente sistemata ed ordinata prima di uscire.Questa immagine mi serve per introdurre l’argomento su cui voglio intrattenervi oggi.In questo periodo, come ogni estate, mi trovo a Rosolina Mare, una penisola sabbiosa immersa nella pineta, che divide il mare dalle valli da pesca.Per chi non la conosce si tratta di una località un po’ diversa da altre spiagge venete, tipo Jesolo e Sottomarina.  Data anche la morfologia del territorio, in pieno Parco del Delta del Po, è sicuramente più adatta ad un turismo di tipo ecologico.  E’ una località frequentata da amanti della natura, adatta alle famiglie,  proprio perchè priva di quel tipo di attrazioni, tipo mega discoteche o bagni alla moda, che attirano il turismo fracassone e coatto.Ebbene, domenica mattina in uno spazio verde attrezzato in Piazzale Europa, la principale piazza che si affaccia sul mare, a fianco del Palazzo dei Congressi ho visto alcune tende canadesi, attorno alle quali stavano iniziando la giornata coloro che vi avevano dormito durante la notte.Immagino starete pensando: perchè tutta questa meraviglia?  Beh, innanzi tutto perchè, come vi dicevo, le tende erano piantate in uno spazio attrezzato con tavoli e panche di legno, più adatto a fare un pic nic o a passare un po’ di tempo a leggere il giornale piuttosto che a fare da base a campeggiatori improvvisati, che per di più  non erano i soliti ragazzi, con pochi soldi in tasca per andare in albergo e tanta voglia di passare un paio di notti trasgressive in compagnia degli amici.No, fuori delle tende c’erano adulti, padri e madri con numerosi figli, che stavano accingendosi a fare colazione, in un clima di allegria collettiva.  Quella che si potrebbe definire una bella combriccola di famiglie in vacanza.Continuando a camminare ho visto che qualche tenda era stata piantata anche in altri luoghi, soprattutto parcheggi, e devo dirvi che istintivamente ho cercato di non fare rumore con i miei passi per non guastare il riposo di questi “turisti per caso”.Tornando alla meraviglia, la stessa è stata determinata dal fatto che mai negli ultimi vent’anni avevo visto tende canadesi piantate nel centro abitato di Rosolina Mare, anche perchè per gli amanti di questo tipo di turismo sono da sempre disponibili campeggi molto attrezzati, con affaccio diretto sulla spiaggia, in cui posizionarsi sotto l’ombra di pini secolari. Ma se nonostante queste opportunità, ci sono italiani che scelgono di passare le notti ammassati con i figli in una scomoda canadese, una ragione ci deve pur essere, e credo non sia sbagliato pensare che si tratti di fattori economici.In altre parole, che si fa fatica a trovare i soldi per pagare il campeggio, e si opta per soluzioni fra l’altro al limite della legalità come nel caso di Rosolina Mare.Infatti l’area di Piazzale Europa di cui parliamo è un’area aperta, destinata per lo più a parcheggio, in cui non ci sono servizi igienici.E francamente non ho potuto non pensare a come quei “campeggiatori” abbiano fatto fronte alle naturali esigenze di adulti e bambini senza acqua corrente e senza uno straccio di bagno. In realtà qualche idea mi è anche venuta, ma ho preferito sorvolare.Questo episodio, anche marginale se volete, mi ha però confermato nell’impressione di cosa sia quest’estate del 2020.Credo avessimo tutti l’idea che l’estate del Covid-19 sarebbe stata una stagione “diversa”.E gli amanti dei numeri lo avevano già potuto intravvedere nei dati forniti nei mesi scorsi degli operatori turistici e delle Associazioni di categoria.Dati basati su sondaggi e rilevazioni di mercato che ci dicevano che, dopo lo shock del lockdown, in piena crisi economica, e con la pandemia ancora in espansione in buona parte del mondo, sarebbe stata un’estate con un turismo interno più povero, basato sul trend della “gita fuori porta”.  Un turismo dell’ “attimo fuggente” si potrebbe dire.Secondo queste indagini gli italiani che si concederanno una vacanza, magari breve, saranno circa 27,8 milioni, dato che, confrontato con i 34,6 milioni del 2019 evidenziano un saldo negativo di 6,8 milioni (circa il 20%).Inutile guardare ai primi sei mesi del 2020, che hanno visto un mercato completamente fermo, con un calo delle presenze straniere del 93,2%.Quello era il periodo clou dell’epidemia, si tratta di storia archiviata, e come si dice “quel che è perso è perso”.Resta il fatto che, sempre secondo le previsioni, il 53,7% della popolazione italiana, pari a 32,4 milioni, non farà vacanze tra giugno e settembre. Questi i dati degli operatori, che quasi sempre siamo soliti leggere senza particolare attenzione, pensando che quelli sono abituati a “piangere il morto” e che le cose siano magari diverse.Ma se dalle cifre passiamo alla realtà, cosa c’è di meglio di constatare “de visu” come vanno veramente le cose sulle spiagge?Ovviamente mi limiterò a fornirvi le mie impressioni su Rosolina Mare, perchè questa è la realtà che ho sotto gli occhi in questo momento.Faccio un unico accenno ad un’altra località, che è sempre nel territorio comunale di Rosolina, vale a dire Albarella, quella che una volta era considerato l’isola dei Vip.Diversamente da quello che vi racconterò su Rosolina Mare, là le cose stanno andando piuttosto bene, nel senso che di gente ce n’è parecchia.Qualche amico che opera nell’isola mi dice che, pur in assenza del ricco turismo russo, molti italiani che hanno disponibilità economiche quest’estate hanno deciso di disertare le abituali località esotiche, per concedersi una vacanza “confortevole” in una location molto attrezzata (golf, equitazione, vela, molte ville singole con piscina, ecc.), anche se molto più cara rispetto ai prezzi correnti in altre spiagge.Ma questo non è certo il turismo che troviamo abitualmente a Rosolina Mare, in cui, per capire come vadano veramente le cose, basta guardarsi attorno con una certa attenzione.Solo in questo modo ci si rende conto di quello che c’è, e soprattutto di quello che non c’è, in questa estate 2020.Cominciamo con quello che non c’è.Non ci sono i vacanzieri degli altri anni, o meglio ce ne sono molti di meno. Con la conseguenza che moltissimi appartamenti restano vuoti, ed i pochi alberghi lavorano a ritmi ridotti.Ma soprattutto balza agli occhi l’essenza degli stranieri.  Si vedono pochissime auto con targa tedesca, svizzera, austriaca, olandese…; non ci sono i russi, ed è completamente assente anche il “turismo povero” dei paesi dell’est europeo, quello che ogni sabato raggiungeva Rosolina Mare dopo lunghi viaggi notturni in pullman, per dare il cambio ad altri connazionali giunti la settimana precedente.Non ci sono le pizzerie ed i ristoranti affollati come gli altri anni, ed a soffrire un calo vistoso del giro di affari è un po’ tutto il comparto commerciale.  Basti dire che in questi giorni non mi è mai capitato di fare la fila al supermercato, e persino in farmacia.   E addirittura le ferramenta, di solito affollate visto che a Rosolina ci sono per lo più case ed appartamenti bisognosi di manutenzione, hanno visto crollare il lavoro.Non ci sono più alcune attività che hanno chiuso dopo la crisi pandemica.Con meno presenze, c’è meno gente che si muove alla sera, per cui c’è un minore afflusso anche a giostre e divertimenti per i giovani. Vista così potreste ricavare l’impressione che Rosolina Mare sia diventata una spiaggia fantasma.Ovviamente non è così. Stiamo pur sempre  parlando della ventiquattresima spiaggia italiana quanto a numero di presenze, ed un calo anche marcato non la desertifica.Sicuramente sono molti meno quelli che affittano case o appartamenti e che affollano i lidi, anche se il saldo vero, se mai lo sapremo, si farà a fine stagione, e a naso, non sarà un trionfo.I vuoti sono poi colmati durante i fine settimana, in cui l’afflusso alle spiagge è notevole.  Di sabato e domenica l’impressione è quella di un turismo che gira alla grande, con parcheggi pieni, code agli stabilimenti balneari, e spiagge  libere brulicanti di gente intenta a godersi il sole.  Ma basta aspettare il lunedì per assistere ad una specie di esplosione della bolla, con il ritorno al normale trend che vi ho descritto, fino al fine settimana successivo.Sicuramente c’è maggiore tranquillità.  Le spiagge sono tutte attrezzate ed in linea con le prescrizioni anti Covid, anche se tenere le distanze fra ombrelloni a Rosolina Mare non è mai stato un problema, vista la profondità degli arenili, mediamente fra i 200 ed i 250 metri.E c’è soprattutto la natura, il verde della pineta, l’azzurro del mare e delle valli da pesca, i profumi del giardino botanico litoraneo di Porto Caleri, ad offrire l’opportunità di una vacanza ecologica all’insegna del rispetto del territorio.Senza voler trarre conclusioni affrettate od arbitrarie, che questa sia un’estate diversa è sotto gli occhi di tutti. E da quanto mi riferiscono amici e conoscenti Rosolina Mare non costituisce un’eccezione, in quanto gli stessi problemi si riscontrano in buona parte delle località del litorale veneto. Le ragioni sono molteplici, ma su tutte credo incombano le paure per il prossimo autunno, fra timori di una seconda ondata pandemica e della tenuta dell’occupazione.Certo una buona fetta della stagione estiva è ormai alle spalle, caratterizzata anche da un meteo non certo favorevole ai bagni in mare, ma agosto è ormai alle porte, l’anticiclone africano ricomincia a farsi vivo, e chissà che il caldo non spinga più gente verso le spiagge venete.Anche perchè preoccuparsi del futuro in questa situazione è più che comprensibile, ma forse un po’ di ottimismo non farebbe male.E se ci sono meno disponibilità economiche, qualunque soluzione può andare bene, e allora anche una tenda canadese in un’area pic nic può rappresentare un’opportunità per passare qualche momento di relax.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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