2 Aprile 2020 - 12.52

Le teste coronate dal virus democratico

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di Alessandro Cammarano

Di quanto il Covid-19 sia democratico ed ecumenico abbiamo già accennato altrove – a proposito: state a casa! – e, come dice Tonio, il cugino già non sveglissimo di Renzo Tramaglino «a chi la tocca la tocca».

Fatti i debiti scongiuri e, soprattutto, continuando a rispettare le regole, affrontiamo dal punto di vista dell’Almanacco di Gotha. Lo dice la parola stessa, “corona”: al virus i reali sembrano piacere non poco.

Non spaventatevi, non siamo qui per fare i gufi o peggio per dar vita ad una serie di necrologi blasonati: si vuole solo sorridere un po’, come di solito del resto. Del discutibile Prime Minister di sua Maestà Britannica – della quale si dirà più avanti –, che non è nobile ma che ha studiato nei “posti giusti”, tipo Eaton per intenderci, e parla, magari impicciandosi un po’ visto che ha la “zeppola” come Daffy Duck, in perfetto posh-english.

Ecco, il Sor Boris – come probabilmente lo avrebbe chiamato l’immortale Anna Marchesini nelle vesti di Regina Madre – dopo aver magnificato l’immunità di gregge, pentendosene peraltro rapidamente e attuando di corsa “the italian way”, si ritrova chiuso a casetta sua, con la febbre e la tosse. Vedi un po’ se la legge del contrappasso non funziona. Con lui – non nella stessa casa, che poi la gente pensa male – un paio di ministri, tra cui quello della Salute. Esaurito il preambolo plebeo veniamo ai reali; parlare di teste “coronate” non è mai stato tanto appropriato come in questo periodo.

Il primo contagiato è stato Sua Altezza Serenissima il Principe Albert di Monaco, che di cognome fa Grimaldi. Personaggio mite, riservato tanto da aver tenuto abilmente nascosti per anni una mezza dozzina di frugoletti avuti in giro per il mondo, ha fatto un annuncio stringato e si è messo in quarantena. I suoi sudditi, di contro, fino a che hanno potuto, si sono dedicati alle loro attività usuali, vale a dire aperitivi all’Hotel de Paris, cene su barche da settecento metri ormeggiate in porto, happy-hour a base di ostriche spolverate d’oro e champagne ultramillesimato grand-cru allo Yacht Club. Giungono comunque notizie di monegaschi che trascorrono l’isolamento in attici da cinquecento metri quadrati con terrazzo ultrapanoramico e che quando escono indossano mascherine griffatissime. Il povero Albert, poco prima dell’annuncio di positività, era stato fotografato ad una cerimonia in compagna, anzi vicino vicino, all’eterno Principe di Galles e alla Principessa Ereditaria di Svezia, Vitoria, che è anche duchessa di Västergötland. Bene! Carletto si è rivelato ben presto contagiato e spedito in quarantena a Balmoral, in Scozia, lontanissimo da mammà. La fortuna delle teste coronate e dei loro eredi è che possono farsi anche lunghi periodi di isolamento, visto che le tenute dove si ritirano hanno quattrocento stanze e tanta di quella terra intorno che i giorni di clausura passano in un battito di ciglia. Nessun problema, invece, per Camilla, duchessa di Cornovaglia che, visitata dal veterinario di corte, è risultata negativa al virus e dichiara perfettamente in grado di correre al prossimo Derby di Ascot. Ora il Principe di Galles è guarito e si è rimesso prontamente in giro a tagliare nastri e a stringere mani. Ed ora il pezzo forte, ovvero Sua Maestà Elisabetta Seconda. La sovrana è stata prontamente isolata, a nulla sono valse le sue vibrate proteste; pare che al Lord Chamberlain che le suggeriva, non senza qualche timore, un periodo di ritiro abbia risposto che, essendo sopravvissuta alla Grande Peste del 1665, non vedeva il motivo di tutta questa agitazione. Sembra pure che, alla reiterazione delle raccomandazioni, Betty si sia personalmente miscelata un gin tonic con un quarto di tonica e tre quarti di gin – probabilmente di contrabbando e con una gradazione non inferiore a settantadue gradi –bevendolo poi direttamente dalla brocca di Boemia, regalo del Kaiser Guglielmo alla Regina Victoria. Nulla da fare: in isolamento anche lei e il quasi centenario Filippo – che da quando non può più sfasciare automobili e fare gaffe calcolate in pubblico si annoia parecchio – con lei. Per ora la nobiltà europea, tutta ovviamente intenta fare scongiuri accarezzando cornetti di corallo o toccando platino, piange solo una vittima: Marie-Thérèse di Borbone Parma, di soli ottantasei anni ed incredibilmente somigliante alla centoduenne baronessa Filiguelli de Bonchamp di fantozziana memoria. Dal fronte Corona-virus è tutto. State a casa!

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