22 Settembre 2020 - 15.52

L’Arcigay di Vicenza contro Giovine: “Ti spieghiamo il fascismo”

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del direttivo Arcigay di Vicenza, rivolta all’assessore del Comune di Vicenza Silvio Giovine. “Ci siamo morsi la lingua -scrivono- ci siamo schiaffeggiati le mani. Ci siamo trattenuti. Un sacco di volte nelle ultime settimane. Perché non era nostra intenzione creare martiri laici a ridosso delle elezioni regionali. Per noi i martiri sono coloro che sono caduti nel difendere la libertà del nostro paese. Sono i nostri nonni e i nostri bisnonni che il fascismo lo hanno combattuto.

Proprio per non fare martiri abbiamo deciso consapevolmente di tacere. E discutibilmente. Ci è stato fatto presente privatamente e ne abbiamo discusso e ridiscusso. E abbiamo mantenuto la linea.

Però ora diremo le cose come stanno.
Ovvero che mai avremmo pensato di dover spiegare la storia a qualcuno che di professione fa l’Assessore comunale, nella fattispecie Silvio Giovine. Che tra l’altro la scuola non l’ha nemmeno finita da molto tempo e certi argomenti dovrebbe ricordarli.

Ora, noi siamo contenti del rapporto di stima e collaborazione che si è sviluppato con la giunta comunale, ma non ci faremo andare bene qualsiasi cosa per salvaguardare questo rapporto. Ciò che vorremmo salvaguardare è la memoria storica della nostra Vicenza, medaglia d’oro al valore civile per aver combattuto e difeso i propri cittadini dal nazi-fascismo. Ciò che vorremmo salvaguardare sono i diritti civili, le diversità e i diritti di tutti.
La cosa preoccupante è che dal resto della giunta non sia arrivata una presa di distanze da queste esternazioni, e che queste vengano considerate una “posizione personale” anche quando ad esprimerle è un assessore in una trasmissione radiofonica nazionale, con un noto interlocutore provocatore per eccellenza.

Con questo post, la nostra associazione si aspetta di stimolare una presa di posizione più concreta da parte della Giunta, nei confronti di frasi, uscite e comportamenti che sono poco “tollerabili” se dette a casa propria, indecenti e imbarazzanti se alla mercé delle orecchie di tutti.
L’assessore Giovine ha ideato #VIOFF, per portare in centro storico le eccellenze del luxury della Fiera, per rendere Vicenza ancora più bella: lo invitiamo a uscire dalla Giunta così da preservare tanta bellezza e nobiltà d’animo. #GIOVINEOFF

[Brevi cenni storici per L’Assessore Giovine e per tutte le memorie corte.

“I treni arrivavano in orario”, perché non c’era la libertà di dire o scrivere sui giornali che erano in ritardo.
Il sistema pensionistico è stato creato alla fine dell’Ottocento dal governo Crispi, ampliato dai governi Pelloux e Orlando, e Mussolini ne ha solo modificato il nome da INPS a INFPS (non crediamo di dover spiegare).
E sempre col governo Crispi sono state avviate le famose bonifiche: infatti il governo fascista promette 8 milioni di ettari di bonifiche ma ne porta a termine poco più di 2 milioni, di cui 1 milione e mezzo erano bonifiche già fatte o avviate dai governi precedenti.
Pure l’edilizia popolare era stata avviata agli inizi del Novecento, dal governo Luzzatti, e anche qui il fascismo non fece altro che ribattezzare enti e strutture amministrative ideate in precedenza.

E visto che ci siamo facciamo un ripasso completo della storia:
1922, Marcia su Roma
1924, Omicidio Matteotti
1925-26, Leggi fascistissime (vengono sciolti i partiti antifascisti, vengono soppresse tutte le pubblicazioni contrarie al fascismo, i quotidiani dovevano avere un direttore gradito al partito fascista, veniva abolita la libertà di sciopero, veniva abolita la libertà di associazione, veniva istituita la polizia politica OVRA, veniva istituito il confino di polizia per dissidenti e oppositori politici, veniva istituito un Tribunale Speciale)
1938, Leggi razziali (con cui moltissimi italiani persero ogni diritto, vennero espulsi da scuole e esclusi dai luoghi pubblici)
1939, Patto d’Acciaio con la Germania di Hitler
1940, Ingresso in guerra
1943-45, Guerra civile con rappresaglie nella popolazione civile
Fine della lezione di storia.]

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