17 Novembre 2020 - 10.21

L’archivio privato di Rigoni Stern donato alla Città di Asiago

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Un evento digitale ha presentato ieri alla platea di addetti ai lavori e ai media, la donazione dell’archivio privato di Mario Rigoni Stern alla Città di Asiago da parte della famiglia, la moglie Anna e ai figli Ignazio, Gianni e Alberico.

Hanno partecipato all’evento, Roberto Rigoni Stern, Sindaco Città di Asiago; Roberto Ciambetti,Presidente del Consiglio Regionale del Veneto; Alberico Rigoni Stern, in rappresentanza della famiglia Rigoni Stern; Michela Rodeghiero, Consigliere delegato alla Cultura Città di Asiago; Eurosia Zuccolo,Direttore Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Veneto e del Trentino Alto Adige e Ilaria Zacchilli,archivista.

Moderatore Sergio Frigo, Presidente del “Premio Mario Rigoni Stern, per la letteratura multilingue delle Alpi”.

L’archivio privato di Mario Rigoni Stern è stato dichiarato d’interesse storico particolarmente importante il 14 giugno 2017 dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica per il Veneto e per il Trentino Alto Adige.

Un grande lavoro di censimento analitico, svoltosi nel corso del 2019, che ha portato alla scoperta di preziose testimonianze riguardanti la vita e il lavoro dello scrittore, tra i più importanti narratori del ‘900.

Lo studio di Rigoni Stern, che ha il valore di essere ancora nello stato in cui lo ha lasciato lo scrittore, ha ‘regalato’ moltissime sorprese. Nei sette cassetti della cassettiera antica sono presenti documenti e fotografie della propria famiglia e della vecchia Asiago testimoniata da volumi storici e fotografie d’epoca; sono state trovate le lettere di Primo Levi e le poesie originali di Levi “A Mario e Nuto” e quella dedicata alla moglie Anna Rigoni.

All’interno della cassetta militare, ci sono le lettere dal 1938 al 1943, quaderni utilizzati per le minute, grazie ai quali è possibile quindi ricostruire un carteggio e anche piccoli racconti giovanili, una delle scoperte più suggestive emerse durante il lavoro di archiviazione.

Tra la corrispondenza, c’è la posta militare dal 1939 al 1945, compresa quella dal campo di concentramento a Präblich inviata e ricevuta dai genitori; le agendine del 1939, 1940, 1942 tutte fitte di appunti e i quaderni rigorosamente scritti da entrambi i versi.

In una scatola in latta etichettata “Manoscritti vari” sono conservati 19 quaderni manoscritti dal 1942 al 1980 contenenti minute di lettere, racconti e memorie e 36 testi manoscritti e dattiloscritti tutti da analizzare. Tra questi anche un tentativo di riscrittura del Sergente partendo prima del Caposaldo, ma interrotta alla 13° pagina come Rigoni Stern scrive nel biglietto allegato al testo e racconti probabilmente inediti che lui intitola “Sogno di una notte d’inverno e “Sogno di Rodolfo” entrambi del 1950.

Sono stati contati 1133 articoli scritti, di cui 710 solo per La Stampa, conservati in 19 faldoni.

Anche la corrispondenza è consistente e molto diversificata per tipologia di mittente: dal lettore affezionato ad intellettuali illustri ed amici di vita e di lettere, c’è anche la corrispondenza con le case editrici, specialmente quella con Einaudi.

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