13 Novembre 2019 - 18.05

La tragedia della “cultura sommersa”: il disastro nelle librerie di Venezia

Non c’è solo il Teatro della Fenice, non c’è solo San Marco, non ci sono solo i Musei: a Venezia l’alluvione ha chiesto un tributo altissimo anche alle molte e spesso tipiche librerie cittadine, divenute negli anni luoghi di culto. Basti pensare ad Acqua Alta, una delle librerie più famose del mondo che non ha certo bisogno di presentazioni: una libreria unica dove i libri sono esposti anche su una gondola, una barca in disuso ed addirittura una vasca da bagno, tutte le cose galleggianti completamente sovrastate da libri, libri di ogni genere. Nella notte del disastro, l’acqua è arrivata dappertutto, allagandone tutti gli spazi, sommergendo le vasche e persino la grande gondola, simbolo della resistenza dei libri all’acqua alta. Centinaia di libri sono andati perduti. Contattati dal sito “Libreriamo”, i proprietari raccontano di star facendo di tutto per salvare il salvabile, anche perché si prevede una nuova mareggiata per la sera e i tempi stringono.  «L’acqua alta ce l’aspettiamo, ma così alta no – dicono – c’è acqua dappertutto. Non eravamo pronti per una mareggiata simile. L’acqua si è alzata di 50 cm in più del previsto. Ieri ci entrava persino negli stivali da pescatore. Camminavamo in punta di piedi per tentare di mettere in salvo i libri». La perdita dei libri non è ancora stata calcolata, ma rispondono che i libri persi sono: «A centinaia», poi la loro voce si incrina: «Quando è così, viene da arrendersi». E così per tante altre librerie veneziane, come la Libreria Goldoni, le cui foto del disastro stanno facendo il giro del web. Ma, parafrasando Guccini, “Venezia è anche un sogno” e i sogni non si arrendono mai.

Nella foto: il disastro presso la Libreria Goldoni

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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