27 Febbraio 2019 - 14.00

La Regione privilegia il biologico per ampliare i vigneti

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La Regione Veneto cambia i criteri d’assegnazione per nuove superfici a vigneti e quest’anno privilegerà le produzioni biologiche e sostenibili. Un impulso positivo per la viticoltura vicentina, che da alcuni anni sta marciando decisa verso la sostenibilità.

Il nuovo sistema autorizzativo prevede che la superficie massima richiedibile sia di un ettaro, con attribuzione del maggior punteggio a impianti di vigneti che contribuiscono alla conservazione dell’ambiente (0,60 punti) e in secondo luogo alle superfici in forte pendenza, superiori ad almeno al 15 per cento e alle superfici delle zone montane sopra i 500 metri (0,20 punti). Le domande dovranno essere presentate entro il 31 marzo.

“Riteniamo positiva questa impostazione – sottolinea Andrea Cavazza, portavoce della sezione viticoltori di Confagricoltura Vicenza -, perché dare poco a tutti non aveva molto senso, anche se comunque il tetto di un ettaro a testa non andrà a soddisfare le esigenze di ampliamento delle aziende. Il fatto che la Regione abbia quest’anno inserito il biologico con priorità è però il segno tangibile dell’interesse che sta riscontrando la coltivazione con criteri sostenibili. È chiaro ormai che in futuro i viticoltori dovranno sempre più orientarsi verso la sostenibilità, il controllo della quantità e la biodiversità. Fondamentali saranno le nuove viti resistenti, che sono un passo oltre il biologico perché consentiranno di ottenere un prodotto senza residui chimici. Nel Vicentino abbiamo già cominciato a piantare diverse varietà e ora attendiamo le prime vinificazioni per capire se il prodotto potrà ritagliarsi una nicchia sul mercato”.

Secondo gli ultimi dati presentati in occasione del trittico vitivinicolo a fine gennaio a Lonigo, la superficie vitata investita a biologico nel Veneto è crescita negli ultimi anni dal 3 al 6%. La provincia vicentina è tra quelle che sta crescendo costantemente. Su 7.888 ettari complessivi di superficie vitata, di cui il 79,5% a bacca bianca e il 20,5% a bacca nera, sono 543 gli ettari coltivati a biologico da 135 aziende. La prima varietà rimane la Glera, seguita da Pinot Grigio, Garganega e Merlot.

Dai dati dello Schedario viticolo veneto emerge che nel 2018 gli impianti in regione hanno raggiunto quota 94.414 ettari, segnando un +3,4% rispetto al 2017. Le domande di nuove superfici vitate hanno sempre superato la disponibilità da attribuire: nel 2016 erano state 3.985 (854 ettari assegnati a fonte di 36.831 richiesti); nel 2017 sono state 7.232 (865 ettari assegnati a fonte di 90.826 richiesti); nel 2018 furono 9.400 (897,88 ettari assegnati a fronte di 7.563 ettari richiesti).

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