12 Novembre 2016 - 12.56

ITALIAN DREAM- I cittadini soffocati dal fisco: serve una rivoluzione!

(Foto dal Film: “I tartassati”)

L’Italia del rilancio, dello sguardo verso il futuro è solo un sogno sgretolato dai numeri impietosi che arrivano nelle nostre vite come pugni nello stomaco. Il Governo Renzi e gli altri prima di lui ci hanno disegnato una Italia da Westworld, un mondo parallelo dove abbiamo nutrito illusioni di confort quotidiano assolutamente devianti rispetto alla ragione di cruda realtà. Un Paese il nostro senza grandi sbocchi in un mondo sempre più globalizzato, se non quello del turismo industriale, e che ha vissuto oltre le proprie capacità e possibilità salvo poi rendersi conto che è in mutande. Il sistema bancario è al collasso, il Pil frena, la disoccupazione sale in modo costante ed organico. Siamo oggi un Paese in profonda crisi e che non riesce a scrollarsi di dosso la scimmia dell’impotenza, anzi, la alimenta continuamente; dall’eccesso di euforia alla depressione generale il passo è stato violento e traumatizzante. Ed il paradosso è che nonostante questo, nonostante il fondo nel pozzo in cui ci siamo cacciati siamo anche il popolo tra i più tassati! Un abominio! Una ragione vera per cominciare la rivoluzione, culturale e sistemica. In Italia si pagano infatti quasi 946 euro di tasse in più all’anno per persona rispetto alla media europea. Ad affermarlo una ricerca della Cgia di Mestre che ha comparato la pressione fiscale registrata l’anno scorso nei principali paesi europei e quindi ha misurato il differenziale di tassazione esistente tra gli italiani e i contribuenti dei più importanti Paesi dell’Unione. Dal confronto emerge che la pressione fiscale più elevata si registra in Francia. A Parigi, il peso complessivo di imposte, tasse, tributi e contributi previdenziali è pari al 48% del Pil. Seguono il Belgio con il 46,8%, l’Austria con il 44,3%, la Svezia con il 44% e, al quinto posto, l’Italia. L’anno scorso la pressione fiscale nel nostro Paese si è attestata al 43,4% del Pil. La media dei 28 Paesi che compongono l’Ue, invece, si è stabilizzata al 39,9%; 3,5 punti in meno. Secondo la Cgia, se la tassazione in Italia fosse in linea con la media europea, nel 2015 ogni italiano avrebbe risparmiato 946 euro. Effettuando il confronto con la Germania, invece, si evince come i tedeschi paghino al fisco mediamente 973 euro all’anno meno degli italiani, gli olandesi -1.513 euro, i portoghesi -1.756 euro, gli spagnoli -2.296 euro, i britannici -2.350 euro e gli irlandesi -5.133 euro. Per contro, gli svedesi pagano al fisco 162 euro all’anno in più rispetto agli italiani, gli austriaci 243 euro, i belgi 919 euro e i francesi +1.243 euro.
Cornuti e mazziati insomma: ed ormai anche il mitico stellone della rinascita italiana langue sempre più triste ed impotente. Sarà il 2017 l’anno della decompressione fiscale? Sarebbe già un segnale importante per ridare luce al tunnel in cui ci troviamo.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

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