3 Luglio 2018 - 10.48

BUONGIORNO VICENZA: Il Gay Pride a Vicenza non divida la città

Non fa in tempo ad arrivare la proposta di organizzare a Vicenza il Gay Pride nel 2019 che partono le polemiche fra guelfi e ghibellini. Il solito e già visto discutere che porta alle divisioni anziché l’approccio del buon senso che, nel 2018, dovrebbe essere scontato. Eppure leggiamo qua e là di esponenti della politica locale che si schierano a favore e, soprattutto, che si dichiarano contrario confondendo valori, ideologia e volgarità.
Eppure dovrebbe essere abbastanza semplice per il sindaco Francesco Rucco, che non ha mai alzato i toni né in campagna elettorale e neppure nei precedenti tre mandati da consigliere, utilizzare la sua naturale inclinazione alla mediazione e al buon senso per sfilarsi sia da chi è politicamente contrario alla sua maggioranza e vede l’occasione per rappresentare il centrodestra come un contenitore di intolleranza sessuale, e chi invece, alla sua destra, tende a trascinarlo verso derive di pregiudizio “a prescindere”.
Bene farebbe quindi il nuovo sindaco di Vicenza ad individuare una risposta ed una posizione che trovi un percorso attualizzabile sulla manifestazione per i diritti del mondo omosessuale.
Ci può essere? Assolutamente sì.
Basterebbe separare la giusta rivendicazione di uguaglianza che arriva dal mondo gay, dalla parata di volgarità o di esibizione di cattivo gusto che abbiamo visto spesso in passato. Basterebbe incontrare gli organizzatori prima di rispondere alle domande dei giornalisti e condividere regole e principi di fondo della manifestazione.
Ognuno ha il diritto di esprimere e raccontare le sue idee, le sue posizioni, la sua storia e anche i suoi drammi, purché lo faccia senza mettere in imbarazzo nessuno e non si sconfini nel cattivo gusto. Non serve esibire baci omosessuali o seni siliconati per ottenere l’attenzione e il rispetto dell’opinione pubblica e del Legislatore. Perché sappiamo tutti che il Pride non è solo quello, anzi, quello è esattamente la rappresentazione che genera i maggiori danni al mondo gay “perbene” che viene confuso con gli esibizionisti e con gli ignoranti in cerca di un piccolo palcoscenico per sfuggire alla condanna dell’anonimato.
Sarebbe un buon inizio per il nuovo sindaco dimostrare di possedere un approccio laico e pragmatico su una proposta carica di insidie sia alla sua destra che alla sua sinistra, ma se Rucco condivide la regola che anche un bambino possa vedere passare il corteo del Gay Pride senza provare imbarazzo, metterebbe fine subito e senza appello ad una polemica che rischia di annoiarci per le prossime settimane.

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