14 Febbraio 2019 - 14.28

IEG – Koinè, la promozione del santuario in un mondo che cambia

Il territorio europeo è caratterizzato da numerosi Santuari e luoghi di culto che, ciascuno con le proprie peculiarità, spesso costituiscono il fulcro e il motore di promozione delle zone circostanti, rappresentando un importante volano di sviluppo. Ma come promuovere oggi efficacemente queste presenze ed eccellenze in un mondo che cambia? Su questi argomenti, esperti di comunicazione e docenti si confronteranno a Koinè, il più prestigioso evento fieristico per la filiera internazionale del settore religioso, ospitato nel Quartiere Fieristico di Vicenza e organizzato da Italian Exhibition Group, leader in Italia nell’organizzazione di eventi fieristici. L’incontro europeo degli operatori dei santuari avrà inizio sabato 16 febbraio (ore 09.30-18.00, Connection Arena) e si concluderà domenica 17 febbraio (ore 9.30 -11.00 Domotic Arena; 14.00-17.15 Connection Arena).

“Qualsiasi strategia e attività di promozione di un Santuario si fonda sul concetto di identità – spiega il prof. Alberto Zucchetta, esperto di turismo spirituale – che presuppone una conoscenza approfondita della propria organizzazione e del valore che il Santuario stesso si propone di offrire ai diversi visitatori. Il turismo religioso è un settore sempre più importante e strategico, per questo merita un’attenzione diversa rispetto al passato e una maggiore organizzazione. I servizi turistici di base sono comuni per tutti a prescindere dall’esperienza che ci si appresta a fare. Anche il turista religioso richiede degli standard qualitativi di base e, sempre più spesso, coglie l’occasione per affiancare alla meta spirituale, la possibilità di conoscere itinerari culturali. Esiste, quindi, un mercato in espansione che per essere soddisfatto necessita una maggiore competenza e capacità gestionale”. La grande sfida delle comunità ecclesiali sarà quella di affrontare questa complessità dotandosi degli strumenti di marketing tipici di un’organizzazione. “Questo non significa –precisa il professore – privare di senso l’esperienza religiosa che resta sempre il centro e l’obbiettivo del turista che si reca in una meta di pellegrinaggio, ma comprendere gli strumenti e le logiche più adeguate per rendere la propria meta più attrattiva. Si può migliorare molto in termini di comunicazione e promozione, esistono mete, dal grande fascino spirituale e di straordinario interesse culturale, che non sono valorizzate perché non si collegano efficacemente al territorio e agli uffici del turismo locali”.

Fare rete è un espediente utile per incrementare la notorietà dei santuari e delle mete religiose, ma anche il dotarsi di strumenti tecnologici adeguati può fare la differenza nella promozione delle destinazioni. “Il turista oggi –  commenta la professoressa Claudia Zarabara, docente all’Università di Padova ed esperta in economia e marketing turistico – indipendentemente dalla sua provenienza geografica, dalla sua età e dal tipo di turismo che intende sperimentare, cerca informazioni partendo dalla rete. Studi e analisi dimostrano che siamo sempre più connessi e i vari device tecnologici, in particolare gli smartphone, rappresentano lo strumento fondamentale di supporto nelle tre fasi dell’esperienza turistica: un prima – partiamo da Google, il mezzo attraverso il quale si cercano informazioni, si organizza il viaggio, si confrontano le review, si prenota la visita – un durante – con app dedicate che consentono di guidarci in una determinata destinazione o approfondire contenuti – un dopo – quando i ricordi dei luoghi visitati vengono condivisi sui social network”.

Non vi sono, quindi, dinamiche di ricerca differenti: il turista adotta sul web lo stesso comportamento, sia che organizzi un viaggio spirituale che di altro tipo. La tecnologia sostiene completamente la vita della destinazione, tanto che molti dei santuari presenti sul territorio italiano dispongono di sofisticate applicazioni che permettono di fruire di contenuti di vario tipo. Ad esempio, solo per citarne una, la app ‘Basilica di San Francesco – Assisi’ che permette un tour completo della Basilica con 54 punti di ascolto per creare il percorso preferito in 10 lingue.

Al meeting interverrà anche la professoressa Ada Campione, docente presso l’Università di Bari, con una lectio magistralis dal titolo “Santuari e territori: una simbiosi vitale”, mentre le conclusioni saranno affidate a Padre Gino Faccioli, docente presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Santa Maria di Monte Berico” a Vicenza.

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