6 Febbraio 2019 - 17.54

“I cimiteri di guerra dell’Altipiano” a Palazzo Chiericati

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Claudio Rigon sabato 9 febbraio alle 17.30 sarà a Palazzo Chiericati con “I cimiteri di guerra dell’Altipiano: la fotografia comparativa come modo di ritrovare il senso dei luoghi”.

La conferenza, che si terrà nel Salone d’onore, è a ingresso gratuito fino a esaurimento della capienza, e si inserisce nel calendario degli appuntamenti di “Parole e musica in museo”. Cento anni fa, quando con la primavera cominciò a sciogliersi la neve, anche in Altipiano iniziò il grande lavoro di ricerca e riesumazione delle salme dei caduti. La gran parte erano già riunite in una miriade di piccoli e piccolissimi cimiteri sparsi ovunque, ma vi erano anche fosse comuni, e poi singoli tumuli, oltre che corpi ancora insepolti. L’idea era di concentrare tutte le salme in pochi nuovi grandi cimiteri, che potessero essere facilmente raggiungibili dalle famiglie. In Altipiano questi cimiteri furono alla fine e per lungo tempo, almeno fino alla costruzione del grande ossario venti anni più tardi, ben 41, per un totale di 50.000 sepolture.

Claudio Rigon, che nella sua precedente conferenza – il 14 dicembre 2018 a Palazzo Chiericati -, ha ripercorso la grande mostra di Schio dedicata alla strada delle 52 gallerie, di cui è stato il curatore, racconterà ora la storia di questi 41 cimiteri. Lo farà ritornando a un suo passato lavoro, concluso nel 2006 con un libro e una mostra, un lavoro nato dal suo incontro con le fotografie di quei cimiteri, scattate fra il 1922 e il 1924 da Cristiano Domenico Bonomo, un fotografo di Asiago. Rigon ha cercato ognuno di quei cimiteri (o quello che ne rimaneva), e li ha fotografati a sua volta. Dallo stesso punto di ripresa e con la stessa inquadratura, cercando di ritrovare la stessa atmosfera, di rendere lo stesso bianco e nero. E accostando alla fine, per ogni cimitero, la sua fotografia a quella di Bonomo, una sopra, l’altra sotto, a confronto. Un’idea insieme semplice e forte, un lavoro sistematico e rigoroso durato quasi cinque anni. Una sorta anche di campagna di scavo archeologico, condotta però unicamente attraverso la concentrazione dello sguardo; una maniera dell’occhio, e anche del pensiero, di accostarsi a dei luoghi, divenuti con il tempo per la gran parte anonimi, per cercarne la porta di accesso, i confini, il segreto.

Claudio Rigon è nato a Vicenza ed è stato insegnante di fisica. È autore del libro fotografico “Passato Presente. Sulle orme di C. D. Bonomo, fotografo: i cimiteri di guerra dell’Altipiano” (Galla Libreria Editrice, 2006) e de “I fogli del capitano Michel” (Einaudi, 2009).

 

 

 

 

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