Gruppo di genitori scrive alle redazioni e a Zaia: “Riapriamo le scuole superiori!”

Un documento firmato da un gruppo di genitori vicentini è stato inviato agli organi di stampa. La richiesta è quella di far tornare la formazione in presenza per le scuole superiori.
“Siamo un gruppo di genitori preoccupati per ciò che stanno vivendo i nostri figli, studenti delle scuole superiori vicentine” scrivono.
“Abbiamo pensato di rivolgerci a Voi in quanto siamo certi di condividere lo stesso obiettivo: il bene e il futuro dei nostri ragazzi/e.
I nostri ragazzi stanno perdendo tasselli importanti per la costruzione della socialità, oggi più che mai necessaria. Stanno perdendo la parte educativo-formativa svolta dal prezioso lavoro di agenzie educative fondamentali (parrocchie, oratori e scuole). I nostri figli vivono giorno dopo giorno isolati, davanti ad uno schermo, perdendo il contatto con persone adulte competenti e adeguatamente preparate, i modelli significativi capaci di orientarli verso orizzonti di senso e di condivisione. Vivono inghiottiti in un mondo virtuale, con relazioni fittizie online. Rischiano di confondere reale e virtuale, e abitano un luogo lasciato vuoto che la tecnologia può occupare diventando il loro nuovo idolo, abbandonando la dimensione spirituale-religiosa, così importante per la crescita individuale e collettiva di ognuno e della comunità.
La scuola sta facendo sforzi enormi, ma la didattica a distanza è una didattica dove i ragazzi assomigliano a spettri, dove perdono la loro essenza di persone: comunicano tramite i social e tramite schermi, ma la didattica è relazione, sguardi, sospiri, si nutre di fisicità non di chat e click.
Siamo fermamente convinti che la prolungata assenza da scuola, intesa non solo come didattica e trasmissione di saperi, bensì come insieme di interrelazioni tra docenti e studenti e soprattutto tra gli studenti stessi, produca inevitabilmente profondi squilibri nella formazione culturale e personale dei nostri figli, che, non dimentichiamolo, sono il futuro del nostro Paese.
La Didattica a distanza, proposta in maniera encomiabile dal corpo docente e pur essenziale in una situazione di emergenza e per un breve periodo di tempo, non può certo sostituire la didattica in presenza.
Non possiamo pensare che l’unica modalità con la quale formare i nostri ragazzi sia costituita esclusivamente dalla DAD. Uno strumento che alimenta l’isolamento e il disorientamento nei nostri figli impedendogli di tessere quella naturale rete di relazioni sociali fondamentale per la costruzione di una comunità.
Inoltre, l’assenza di didattica in presenza accentua le difficoltà di molti ragazzi, in particolare di quelli più fragili ed amplifica, inevitabilmente, le disuguaglianze sociali. La maggior parte dei Paesi d’Europa è arrivato alla chiusura delle Scuole solo come extrema ratio, ritenendo l’istruzione un bene primario ed irrinunciabile.
Ci rendiamo conto che la decisione di questo ulteriore posticipo dell’apertura delle Scuole Superiori è stata già presa e forse è stata necessaria, ma vogliamo credere che questo sia stato l’ultimo sacrificio richiesto ai nostri figlioli.
Vi chiediamo cortesemente di diffondere le nostre iniziative e il nostro pensiero, certi che anche a Voi stia a cuore il futuro dei nostri figli”.
Firmato:
Paolo Arcaro
Paola Bagiacchi
Mirko Boschetti
Paola Zambon
Costanza Oprea
Nicola Marchiori
Beniamino Valle
Lorena Sinigaglia
SOSTENITORI:
Adriano Sella