5 Novembre 2019 - 10.22

Fca-Peugeot, prove di matrimonio

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FCA – Peugeot è praticamente fatta un matrimonio da 45 miliardi di dollari che porterà alla nascita del quarto gruppo automobilistico a livello mondiale con un potenziale di 8,7 milioni di veicoli venduti, con potenziali ricavi di quasi 170 miliardi di euro ed un utile operativo di oltre 11 miliardi.

La nascita della nuova Società avrà sede in Olanda, manterrà un’importante presenza produttiva nelle sedi principali in Francia, Italia e Stati Uniti, e sarà quotata nei mercati di Wall Street, Parigi e Milano.

Una fusione alla pari, con John Elkann Presidente del nuovo gruppo post fusione, e con Carlos Tavare, ex numero uno di Psa, nuovo amministratore delegato per i prossimi 5 anni.

Per realizzare questa perfetta parità si ipotizza un dividendo eccezionale per FCA nell’ordine di 5,5 miliardi di euro, ed una cessione da parte di Psa ai suoi azionisti di parte di Ferencia, azienda specializzata in componentistica.

Essendo la capitalizzazione in Borsa di Peugeot maggiore rispetto a quella di Fiat – Chrysler, e con una fusione paritetica, teoricamente è Peugeot che acquista Fiat, ecco perché in Borsa il titolo FCA ha guadagnato circa il 14% negli ultimi due giorni mentre quello di Psa ha ceduto quasi il 13%.

Finalmente FCA ha trovato un marito. Ci provò inutilmente anche Marchionne, con Opel, ricevendo però il no secco del CEO di GM Marry Barra. Non contento e per nulla rassegnato provò acquisire direttamente GM ma il risultato fu il medesimo. In più occasioni, voci davano per imminente il matrimonio con Hyundai soprattutto perché non c’era sovrapposizione di prodotto e mercato tra le due aziende. Naufragata nel nulla invece la proposta di matrimonio di qualche mese fa con Renault.

La cosa più importante dalla fusione FCA-Psa sono le sinergie per quasi 3,7 e nessuna chiusura di impianti, garantendo gli attuali livelli occupazionali e con prospettive di nuove assunzioni.

Una fusione win-win dove non ci sono perdenti, dove i vantaggi saranno per entrambi i gruppi, con la consapevolezza, che in un mercato sempre più globale, senza questo matrimonio, forse le due Società non ce l’avrebbero fatta a sopravvivere.

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