14 Maggio 2020 - 10.09

Essere mamme ai tempi del coronavirus: Romina Bonora

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La fase 2 è iniziata, è aumentata la libertà e le attività stanno in modo scadenzato riaprendo. Si respira un’aria diversa, non più l’isolamento, ma i bambini sono ancora a casa. Mentre gli adulti ritornano in qualche modo ai loro ritmi, ai loro posti di lavoro, a relazionarsi con i colleghi, i piccoli sono ancora fermi, a sperare in qualche incontro fortuito in piazza o al parco per avere uno scambio tra pari. Sebbene si parli di un’eventuale riapertura a giugno di nidi e materne, la certezza non c’è ancora e i genitori brancolano nel buio per la gestione.

Romina Bonora è una biologa che non ha mai smesso di lavorare. Madre di Mosè Giuseppe, 7 anni, e Costanza di 5, Romina ha dovuto gestire il lockdown insieme al marito, avvocato.

Con chi sono stati Mosè e Costanza in questi due mesi e mezzo?

“Al mattino sono stati sempre con il papà, che a causa di tribunali chiusi e scadenze posticipate, ha avuto modo di occuparsi di loro. Al pomeriggio stanno invece con me, visto che finisco di lavorare subito dopo pranzo. È capitato però che mio marito avesse delle urgenze in studio e quindi ci siamo affidati a mia madre”.

Come stanno vivendo i tuoi figli questo particolare momento?

“Manca loro la possibilità di relazionarsi. Mosè spesso urla “voglio tornare a scuola, voglio stare con i miei amici”. Sebbene siano in due, entrambi necessitano dei loro pari, dei loro coetanei. Ogni tanto hanno entrambi crisi di nervi, anche per cavolate. E Costanza sta regredendo sul mangiare, quando a scuola mangiava tutto tranquillamente, a casa non ne vuole sapere”.

Stanno vivendo entrambi la didattica a distanza?

“Mosè sì, fa la prima elementare e un’ora a settimana ha una video-lezione. Le maestre inviano i compiti e li correggono, dopo che li abbiamo spediti loro eseguiti. Mandano video per spiegare e per farsi vedere. Essendo una classe omogenea, non ci sono stati particolari problemi: hanno già svolto gran parte del programma didattico. Costanza invece è nei medi della scuola materna: le maestre spediscono qualche video con piccole attività creative”.

Come vi organizzerete se non verranno riaperte le scuole?

“Spero nei centri estivi, soprattutto per la loro relazione, la loro socialità. Finora non abbiamo avuto problemi di gestione, grazie a mio marito e a mia mamma, ma sono preoccupata per l’aspetto sociale, sono sincera. I bambini necessitano di stare tra loro, non si può lasciarli isolati per troppo tempo”.

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