16 Dicembre 2014 - 20.47

Erotico- Vicentini, ma quanto vi “toccate”?

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di Ilaria Rebecchi-

Avete mai letto “Solitary Sex: A Cultural History of Masturbation” di Thomas W. Laqueur?
Si tratta di un saggio che approfondisce la storia della masturbazione, dalla storia Sumera per cui il fiume Tigri è nato in seguito all’eiaculazione del Dio Enki avvenuta tramite masturbazione, alla cultura classica, quando era oggetto di barzellette, passando poi per il Medioevo con la castità a bandire ogni forma di autoerotismo, fino al mitico Sigmund Freud che la riconobbe come momento naturale dello sviluppo dell’identità sessuale e non solo.
Oggi le statistiche parlano chiaro: il 95% degli uomini ammette di masturbarsi mentre le donne sono solo l’89% e le coppie sposate il 70%, il 40% dei maschietti confessa di farlo ogni giorno contro il 22% delle femminucce, almeno una volta a settimana per il 55% degli uomini e il 48% delle donne.
Abbiamo chiesto a qualche vicentino di parlarci dei suoi momenti di piacere privato.
Come L.: «lo faccio la mattina appena sveglio sotto la doccia, prima della colazione. E’ il mio momento di relax e ricarica più intimo, e mi piace pensare che lei possa entrare nella doccia con me per condividere quello che sarebbe uno scoppiettante inizio giornata. Poi nella realtà dei fatti c’è sempre poco tempo, lei non mi raggiunge e io finisco per andare diretto al lavoro»
Un po’ come in “American Beauty”, insomma.
E i più giovani? Sembrano trovare sfogo anche in classe, come confessa M.: «durante le ore di lezione mi piaceva ondeggiare sulla sedia sempre attenta a non essere scoperta a fare qualcosa di “strano”, per prolungare il piccolo piacere nato dallo sfregamento delle cuciture dei pantaloni con la sedia. Non penso che qualcuno si sia mai accorto di niente, ero sempre molto brava e attenta a fingere un’espressione indifferente, nel dubbio che qualcuno potesse chiedersi cosa mi stessi muovendo a fare. Poi, crescendo, con le ex compagne di classe e amiche ci siamo confessata d’averlo fatto quasi tutte almeno una volta. Chissà se i prof l’hanno mai dubitato!»
Del resto questa paura d’esser scoperti trova fondamento nel dato che rileva come il 41% degli uomini dichiari di essere stato scoperto durante la masturbazione da altre persone almeno una volta nella vita.
Ci sono anche quelli che prediligono i sex toys, da statistica il 53% delle donne e il 17% degli uomini (vagine finte in testa, con oltre 2,5 milioni di fleshlight venduti in tutto il mondo): «il vibratore classico è il mio prediletto”, dice S., «posso muoverlo come e quando decido io, ma con i figli a casa non posso rischiare di lasciare i miei giochetti a portata di mano»
C’è poi chi dice di non averne bisogno perché già soddisfatto/a e chi ammette arrossendo di farlo ma non vuole esser citato, chi preferisce non rispondere e chi confessa di andare a periodi, quelli che lo fanno al buio in camera da letto, con o senza pornografia annessa, e quelli che lo preferiscono in luoghi più “rischiosi”.
C’è persino chi dice che è meglio da soli che in compagnia: «niente malattie o gravidanze indesiderate, paranoie del giorno dopo o corteggiamenti; basta solo ricaricare le pile, o far riposare la mano!». E pare che quattro donne su dieci preferiscano la masturbazione al sesso.
Durata media? Circa 12 minuti, il tempo medio di visione di un porno in una camera di Hotel.
Facendo due calcoli veloci, gli esperti dicono che nel momento in cui state leggendo questo articolo 800 mila persone si stanno masturbando in America.
Alla fine aveva ragione Woody Allen nel film “Io e Annie”:
«Non denigrare la masturbazione. È fare sesso con qualcuno che amo»

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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