9 Novembre 2016 - 17.09

ELEZIONI USA: Ha vinto la voglia di cambiare

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Siamo così condizionati dai sondaggi e dall’informazione politically correct che la maggior parte di noi si è svegliata stamattina con la doccia fredda delle previsioni sbagliate. Eppure il segnale che ci arriva dagli USA parte da lontano e solo chi ha paura del cambiamento non vuole vederlo.

Anche in Italia. Anche a Vicenza.

La macchina mediatica della lobby dei Clinton ed i tifosi annoiati della rendita di posizione hanno sottovalutato una serie di fattori che erano evidenti. In primo luogo l’elettore di Trump non si dichiara, troppo faticoso dover difendere un leader che parla alla pancia, che a volte imbarazza per le sue uscite o per l’acconciatura o il colore dei capelli. Meglio tacere o fingere di votare la Clinton, così non devo spiegare che con lui sono sicuro che ci sarà un cambiamento, ed in meglio. Un po’ quello che succedeva negli anni Settanta in Italia quando pochi dichiaravano il voto alla DC, ma poi, nel segreto dell’urna, si turavano montanellianamente il naso e mettevano la x sullo scudocrociato. E questo spariglia il campo agli istituti di sondaggio che non hanno la possibilità di raccogliere dati reali.

Un altro fattore è il fastidio nel cittadino medio per le pressioni della stampa. La vittoria di Trump certifica che i media americani, praticamente tutti schierati con la Clinton, non hanno influenzato il voto, anzi hanno attribuito ipso facto la patente di uomo libero al magnate con i capelli arancione. Ed una seria riflessione la dovrebbero fare anche i grandi editori e gli opinionisti che pensano l’America dal salotto della loro residenza negli Hamptons, per comprendere che esiste anche un Paese che va a votare e non crede nè ai giornali nè alle grandi lobby. Terzo fattore determinante per il successo di Trump è stata la sua capacità di interpretare la voglia di cambiamento e cavalcare il partito del NO, elettoralmente più forte anche del Partito Repubblicano che al momento non è ancora attrezzato a seguire il nuovo corso. In America, ma lo stiamo vedendo anche in Europa, con la Brexit, ed in Italia con i Pentastellati. Non conta elettoralmente la tua proposta a favore di qualcosa, conta principalmente contro chi o che cosa ti batti. Ultima considerazione poi, va fatta sulla lezione di democrazia che arriva da Oltreoceano, nonostante la stampa, americana e internazionale, nonostante le lobby, americane ed internazionali, nonostante le imbarazzanti uscite, non tutte, ma alcune sì, del magnate, i cittadini USA hanno scelto di cambiare verso, loro davvero. Ora succederà quello che abbiamo sempre visto all’indomani delle rivoluzioni, Donald Trump si toglierà l’abito da incendiario e indosserà quello del capo dello Stato più potente del mondo. Con buona pace di chi ha seminato il panico perché il cambiamento vero non lo vuole. Viva chi vuole cambiare.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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