26 Maggio 2017 - 13.43

EDITORIALE- Vicenza e i nomadi che non pagano le bollette: ora basta!

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di Stefano Diceopoli

Sbagliare è umano, perseverare diabolico.
Era accaduto circa un anno fa, quando candidamente l’assessore Isabella Sala aveva ammesso che i nomadi del campo di viale Cricoli non pagavano le bollette dell’energia elettrica perchè non erano nemmeno mai stati installati i contatori.
Apriti cielo! Le polemiche che ne erano seguite erano state al calor bianco e le tensioni dentro la giunta e fra il sindaco e il suo assessore – si mormora – ancora più infuocate. “Ma come – si disse – se i vicentini non pagano le bollette si ritrovano con la fornitura tagliata in meno di un amen e se invece i nomadi non pagano nulla, non si fa nemmeno la fatica di chiedere?”.
Era dovuta intervenire la forza pubblica, in seguito, per consentire ad Aim di installare i contatori, addirittura la Caritas per farsi garante dei pagamenti.
Passa un anno e la solita assessore Isabella Sala si presenta in commissione sociale per parlare di come l’amministrazione si stia muovendo per cercare di superare la realtà dei campi nomadi e, candida come sempre, ammette che i nomadi non pagano nemmeno l’acqua, che pure passa per i contatori.
E riparte la giostra, minoranze infuriate, richiesta di dimissioni, dibattito in consiglio e testa dell’assessore da staccare infilare sulla solita picca.
E il sindaco chiamato a riallacciare i rapporti, a curare le ferite, a spalmare il balsamo delle spiegazioni. “Almeno noi i contatori li mettiamo, abbiamo messo a punto un regolamento, sarò durissimo con chi sgarra”.
E’ evidente, però, che le parole a questo punto stanno a zero, perchè di tanta durezza e tanto rigore poco si è visto. Governare la materia dei rom-sinti è difficilissimo, quelli dei campi sono una cosa, quelli accampati nei pacheggi una cosa diversa e ancora più complicata. Certo l’ordinanza di sgombero dalla zona ovest della città ha funzionato, con il risultato che i nomadi si sono spostati al Centro commerciale Palladio e li continuano ad essere molesti e – come si è appreso recentemente – i loro camper sono meta di persone che rubano cavi di rame dai cantieri.
Una soluzione vera non c’è – lo ripete da mesi anche l’assessore Dario Rotondi – ma almeno bisognerebbe avere l’accortezza di non fare sempre gli stessi errori. Se i contatori ci sono, le bollette vanno spedite e fatte pagare. Questo non pare un lavoro troppo difficile. E se non vengono pagate le bollette bisogna tagliare le forniture e poi preoccuparsi dei problemi sociali: aiutare chi vuole aiuto. E per favore le anime belle che si preoccupano per i bambini siano avvisate: lo Stato oggi ipotizza di togliere la patria podestà a chi non fa vaccinare i figli. Tenerli invece in un campo, scalzi, senza mandarli a scuola, senza garantire loro l’istruzione minima si può fare? Senza conseguenze? Non direi proprio.

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