20 Giugno 2018 - 15.14

EDITORIALE – Vicenza, minoranza sinistra: i bugiardi dove stanno?

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Ne hanno fatto una battaglia politica ed ideologica  a dir poco squallida tanto quanto i post che hanno infestato qualche anno fa, parecchi anni fa, qualche bacheca social: battaglia persa malamente perché ai cittadini interessano soluzioni a problemi trascinati da ben due lustri dalla amministrazione Variati; la minoranza in consiglio capitanata dal trombato Dalla Rosa però ancora non demorde e butta già in vacca una idea di opposizione sana e sui contenuti per ritornare al ritornello che li ha già fatti perdere. I post fascisti. E la incoerenza o ritenuta tale del neo sindaco che avrebbe, a loro modo di vedere, dovuto cacciare dal consiglio chi invece è stato regolarmente eletto dai cittadini. La democrazia è tale, secondo le opposizioni, solo se ha un manto politico definito, altrimenti è assolutismo e devianza.
“L’assoluzione data dalla maggioranza ai firmatari di post inneggianti  al nazifascismo, al razzismo, all’antisemitismo e all’omofofobia eletti in Consiglio Comunale ci lascia basiti e appare una chiara via di fuga  rispetto agli impegni formalmente presi dal sindaco di fronte a tutta la città” scrivono le opposizioni unite. “Francesco Rucco il 20 maggio, durante la campagna elettorale, aveva dichiarato: ‘Le persone che hanno pubblicato questi post, abbiano la correttezza, se eletti, di fare un passo indietro”. Non sfugge la differenza tra quanto dichiarato formalmente e l’assoluzione dietro alla quale oggi si nasconde il sindaco. Davvero una partenza da record: la prima bugia e la prima promessa non  rispettata dopo soli 10 giorni dall’elezione” accusano le minoranze. Quale bugia chiediamo noi? Rucco si è rimesso alla volontà specifica di chi è stato eletto correttamente. Quindi dove starebbe il presunto inganno? Questa vicenda stucchevole come non mai apre la stagione delle opposizioni connaturandola. In antitesi rispetto alle dichiarazioni post elettorali di Possamai e Formisano che definivano il lavoro che aspettava gli sconfitti come costruttivo e collaborativo. Questa si, una bugia, a quanto pare.
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