5 Luglio 2019 - 9.45

EDITORIALE – Quando l”elisir di lunga vita si trova su Google

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Umberto Baldo

Avete mai provato ad accedere alla rete con la chiave di ricerca “elisir di lunga vita”?

Provateci, e vi troverete di fronte ad una marea di “suggerimenti” per postergare il più possibile la nostra dipartita verso l’aldilà.

Ce ne sono di tutti i tipi e per tutti i gusti, e quasi sempre si tratta di un elenco di cibi e sostanze che avrebbero il potere di farci traguardare i cento anni, e magari anche oltre.

Non c’è dubbio che questi “suggerimenti”, quasi sempre interessati, giocano sulla paura della fine, della morte, che accompagna l’uomo fin dalla sua comparsa sulla terra, e che lo spinge da sempre alla ricerca di un elisir, di una pozione capace di garantire non dico l’eterna giovinezza, ma almeno qualche anno di vita in più.

Si tratta ovviamente della ricerca di un’eterna chimera, che però ha scandito la storia dell’umanità.

Dalla “fonte di lunga vita” che Erodoto individuava in Etiopia, all’ “acqua della vita” che si favoleggiava Alessandro Magno avesse trovato in Abkhazia, dal Santo Graal all’estratto di testicoli animali proposto come anti età nel 1899, dal Gerovital della rumena Anna Aslan al Ginkgo Biloba.

Fino ad ora però nessuna sostanza ha mantenuto la promessa di garantire la longevità.

E’ legge dell’economia che ad un bisogno, nella specie di un rimedio capace di rallentare l’inesorabile trascorrere del tempo, corrisponda sempre chi offre il rimedio, la soluzione miracolosa, ovviamente cercando di trarne un cospicuo guadagno personale.

E se nei secoli passati questi “benefattori” venivano etichettati con il termine di “ciarlatani”, nella maggior parte dei casi individui privi di qualsiasi qualificazione medica ufficiale che vendevano unguenti, antidoti potentissimi, elisir di lunga vita, polveri segrete, i ciarlatani dei nostri giorni sono altra cosa.

Sfruttando i moderni mezzi di comunicazione, questi sono ora in grado di raggiungere grandi masse, e di conseguenza i danni provocati possono essere ben peggiori.

Sono ancora nella memoria collettiva Wanna Marchi e la figlia Stefania, una coppia di “imbonitrici” che raggiunse una notorietà incredibile grazie al mezzo televisivo. Televendite urlate, e talvolta minacciose, per vendere un mitico “sciogli-pancia”, per arrivare poi al sodalizio con il “maestro di vita” mago Do Nascimiento, arruolato per “dare i numeri”, quelli del lotto ovviamente. Non è un caso che talvolta queste proposte commerciali sconfinino anche nella “magia”.

La vicenda per le due “venditrici” è finita con un lungo soggiorno nelle patrie galere, ed è interessante una frase pronunciata qualche mese fa da Wanna Marchi, in occasione di una “ospitata” televisiva: “noi siamo state punite per aver venduto sale a dei deficienti che ci hanno credute”.

Da donna indubbiamente scaltra ed intelligente, la Marchi ha centrato bene il problema, che sta proprio nel “vendere il sale”. 

Nonostante questo ed altri esempi, la voglia della gente di affidarsi al guru di moda, di credere a promesse miracolistiche, non suffragate da alcuna evidenza scientifica, sembra non venire mai meno.

L’ultimo esempio è di questi giorni, ed ha come protagonista un personaggio che risponde al nome di Adriano Panzironi, di cui mi limito a riportare ciò che si può leggere su tutti i media.

Per chi non ne abbia mai sentito parlare, Panzironi è un giornalista, anzi un ex giornalista, perché lo scorso maggio l’Ordine lo ha sospeso per otto mesi, che è diventato il “guru della longevità”, promettendo a chi segue la sua dieta di vivere fino a 120 anni.

Nonostante sia stato denunciato dall’Ordine dei Medici per truffa e abuso della professione medica, e l’Autorità Garante delle Comunicazioni abbia sanzionato per 264mila euro la GM Comunicazione Srl, proprietaria della tivù “Life 120 Channel”, con la quale Panzironi trasmette programmi “di presunta informazione giornalistica, con informazioni pubblicitarie potenzialmente lesive della salute degli utenti, tali da diminuire il senso di vigilanza e di responsabilità verso i pericoli connessi al corretto uso dei farmaci, in particolare sotto il profilo della mancata assunzione degli stessi, o del tipo di alimentazione da seguire e quindi tali da risultare pregiudizievoli per la salute dei consumatori/utenti”, il nostro guru continua imperterrito nella sua “crociata”.

Fra le altre cose Panzironi, che dichiara di essere contro la «medicina dei protocolli», sostiene l’esigenza di eliminare dalla dieta carboidrati e zuccheri, in favore di una ‘paleodieta’ accompagnata dall’uso di integratori alimentari appositamente prodotti e commercializzati col marchio Life 120. Oltre all’acquisto degli integratori, Panzironi raccomanda anche le sue guide ad una corretta applicazione delle norme di Life 120: niente zuccheri né farina, latte, riso e sale. 

«La tanto decantata dieta mediterranea sta uccidendo l’umanità: la pasta fa venire il tumore, i carboidrati insulinici sono il vero motivo della comparsa delle patologie dell’uomo”; queste alcune delle sue “prescrizioni”.

Ma c’è di più. Secondo Panzironi si può vivere a lungo e guarire da patologie come l’Alzheimer e il diabete con semplici (e costosi) integratori da lui proposti. L’ex giornalista ha definito il suo regime alimentare una “paleodieta”, che secondo il suo parere si fonderebbe sul regime alimentare “degli uomini delle caverne”: la dieta Life 120 propone infatti di eliminare completamente i carboidrati. 

Quindi la promessa dei 120 anni si basa su un ritorno alla dieta dell’età della pietra.

Un bel programma, per di più coraggioso, perché ci vuole un bel coraggio per prendersela con la pasta in Italia!

Che, oltre a tutto, costituisce la base della “dieta mediterranea”, modello nutrizionale riconosciuto dall’ Unesco come bene protetto, e inserito nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell’Umanità nel 2010.

“Tutto sbagliato, tutto da rifare”, ha sentenziato Panzironi nel suo libro “vivere 120 anni, le verità che nessuno vuole raccontarti”, che secondo gli editori ha avuto un discreto successo di vendite (sic!).

Domenica 30 giugno il “nostro dietologo” ha organizzato un raduno dei suoi seguaci al Palazzo dello Sport di Roma, cui hanno partecipato 4.500 fans entusiasti, qualcuno dei quali sostiene di essere guarito da patologie delicate come diabete e tumori, grazie alla dieta miracolosa dei “cavernicoli”. Le cronache riferiscono di lunghe le file all’ingresso, gestite da alcuni volontari, dove occorreva registrarsi e compilare un modulo. Durante le attese, era possibile degustare del cibo (dalle ricotte alle mozzarelle fino al capocollo, salami, e riso e spaghetti fatti con la radice di Konjac), ma anche acquistare gadget “griffati” Life 120 (dal portachiavi a 8 euro fino alle tazze a 10, ma anche portapillole e altri oggetti).

Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma mi sembra innegabile che il “punto debole” di Panzironi non stia tanto nelle sue idee, per quanto avversate e condannate dalla scienza medica, quanto nel fatto che tutte le sue teorie portano alla fine al sito Life120, che si presenta come un normale sito di vendita di prodotti alimentari.

Andate a visionarlo, e credo che anche a voi verrà il dubbio che tutto il movimento sia finalizzato non tanto alla salute degli italiani, bensì alla salute del portafoglio di produttori e venditori di questi prodotti.

Pur non essendo smodato nel mangiare, confesso di avere un po’ di diffidenza nei confronti dei salutisti estremi, soprattutto di quelli che rifiutano il piacere di un bel piatto di pasta.

Quanto a Panzironi, avendo una ventina d’anni in più, sulla base della statistica dovrei passare a miglior vita prima di lui. Ma è buona cosa non fare mai previsioni in questo campo, anche se si segue la dieta degli “antenati”.

Francamente mi piacerebbe essere ancora a questo mondo per vedere se effettivamente il nostro guru riuscirà personalmente a traguardare le 120 primavere promesse con la sua dieta.

Coma si usa dire: chi vivrà vedrà!

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