16 Giugno 2018 - 13.55

EDITORIALE – Pillole dal Mondiale (dove non c’è l’Italia)/1 – I due fenomeni

È iniziata la fase finale del Mondiale di calcio 2018 in Russia, che, per gli italiani, passerà alla storia per quella a cui non abbiamo preso parte.

C’è una sorta di mestizia che attraversa tutti noi in questi giorni, ma per un appassionato dello sport pedatorio questa deve rappresentare comunque una festa, perché in circa un mese si può assistere alle esibizioni dei migliori giocatori del pianeta.

In questo senso non ci risulta comprensibile chi dichiara che non vedrà le partite perché manca l’Italia, come se gli azzurri le avessero giocate tutte.

Del resto nelle ultime due edizioni del 2010 e del 2014 l’Italia ha giocato una parte marginale delle competizioni, con 6 partite, raccogliendo 3 sconfitte, 2 pareggi e una vittoria e la giusta eliminazione al primo turno entrambe le volte.

Quindi apprestiamoci a vivere questa avventura calcistica a prescindere dall’Italia, partendo dall’acquisire la consapevolezza che abbiamo la possibilità di poter vedere all’opera, probabilmente per l’ultima volta a un Mondiale, due fenomeni come Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, forse nel momento della loro massima condizione e motivazione.

La storia del calcio è costellata di stelle che l’hanno illuminata, tra cui i due più grandi universalmente riconosciuti sono stati Pelè e Maradona, i quali però hanno giocato in epoche diverse, in contesti differenti, con moduli tattici non paragonabili fra loro, quando il calcio aveva altri tempi, fisicità, velocità.

Per questo il mondo si è sempre diviso tra chi fosse il più grande fra i due e spesso il giudizio è condizionato da differenti visioni generazionali.

Nell’epoca attuale i tifosi di calcio possono godere di due giocatori come Ronaldo e Messi, che, per statistiche, carisma, determinazione, dedizione al gioco e ruolo centrale nelle loro squadre hanno le caratteristiche per aspirare a raggiungere la grandezza dei due che li hanno preceduti.

Oggi ci sembra normale, ma quando questi due giocatori assoluti smetteranno di calcare i campi, probabilmente ci accorgeremo del privilegio che questa generazione di tifosi ha avuto di assistere alle loro prestazioni e alla ferocia sportiva con cui duellano a colpi di assist, vittorie e gol.

Una rivalità che probabilmente è anche stata continuo stimolo reciproco a migliorare e a renderli sempre più forti e determinanti.

Mentre scriviamo sta iniziando la terza giornata e si apprestano a entrare in campo la Francia di giovani campioni, come Pogba, Mbappé e Griezmann, e nel pomeriggio c’è l’esordio di Messi con l’Argentina.

Ieri invece ha giocato Ronaldo con il suo Portogallo e ha già posto il suo timbro sul Mondiale, realizzando una tripletta che ha consentito ai lusitani di pareggiare contro una Spagna certamente più forte come squadra, ma che ha dovuto scontrarsi contro la devastante capacità di Cristiano di incidere su una partita di calcio.

Poi crediamo che la scelta della federazione spagnola di esonerare il Ct Lopetegui il giorno prima della partita, perché designato come prossimo allenatore del Real Madrid, sia stata perlomeno avventata, oltre che incomprensibile. Ma questa è un’altra storia.

Insomma, allacciamo le cinture e godiamoci lo spettacolo.

Sarà memorabile.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

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