22 Settembre 2019 - 13.02

EDITORIALE – LA SPAGNA SCONOSCIUTA CHE NON TI ASPETTI

Inevitabilmente ogni Paese viene percepito attraverso una serie di stereotipi. Questo vale anche per la Spagna, e molto probabilmente nel nostro immaginario la percepiamo ancora come il Paese dei tori, della paella e del flamenco. In realtà le corride vengono praticate sempre meno, e quasi esclusivamente nel sud andaluso, la paella non è certamente la pietanza più diffusa, ed il flamenco è un ballo per pochi iniziati.
La Spagna è tutt’altra cosa; è un Paese grande quasi due volte l’Italia, perfettamente integrato nell’Unione Europea, tanto e’ vero che, pur avendo negli ultimi anni una vita politica piuttosto “agitata”, nessun Partito insegue disegni anti-europei come accade purtroppo da noi.
Con queste brevi note non ho certamente l’intenzione di spiegarvi cos’è la Spagna; non basterebbe un’enciclopedia.
Voglio semplicemente raccontarvi un’esperienza che ho vissuto nei giorni scorsi.
Se vi chiedessi quali sono le località spagnole che vi vengono in mente, sono sicuro che la quasi totalità di voi risponderebbe in primis Barcellona, molto gettonata soprattutto fra i giovani, e a seguire Madrid, Siviglia, Granada, Cordoba, Ibiza, Santiago de Compostela  E poi il mare, la costa Brava, la costa del Sol, la costa della Luz.
Completamente ignorate risulterebbero ad esempio località bellissime e ricche di storia come Merida in Extremadura e Tarragona in Catalogna, ricche di vestigia romane,  i “Pueblos Blancos” dell’Andalusia, Toledo, e molte altre.
I flussi turistici, come accade anche in Italia, privilegiano infatti le località più note, determinandone di fatto le fortune economiche, tralasciando tutto il resto, che, credetemi, per quanto riguarda la Spagna è molto, in quanto custodisce tesori storico artistici e naturalistici di valore inestimabile.
In questi giorni, completando di fatto un pluriennale tour delle regioni spagnole, una all’anno, mi sono recato in Cantabria.
Sono sicuro che la più parte di voi si starà domandando: ma dove caspita e’ andato questo?
Potrei esordire dicendovi che esiste un luogo nella Spagna settentrionale dove si possono trovare spiagge infinite.  Un litorale lungo 200 chilometri, dove estesi arenili di sabbia bianca e fine si alternano a piccole insenature racchiuse tra scogliere, lagune, rías e dune. Paesaggi spettacolari dove il mare incontra la montagna trasformando la Cantabria in un paradiso ricco di contrasti.
La Cantabria si può raggiungere direttamente atterrando con l’aereo nel capoluogo Santander, o a piedi in quanto e’ parte integrante dal noto “camino de Santiago de Compostela”, oppure da Madrid come ho fatto io.
Dalla capitale spagnola la Cantabria dista circa 450 chilometri, che si percorrono tutti in autostrada (autovia del Noroeste e autovia del Cantabrico) senza spendere un euro, perchè la maggior parte delle autostrade spagnole e’ gratuita.
Se poi aggiungete che la benzina in questi giorni costa mediamente 1,298 euro al litro, vi rendete conto che il viaggio ha costi ben più contenuti rispetto alla nostra Italia.
Prendendo la direzione nord, si attraversa quella che a mio avviso e’ il territorio che ha visto le origini della Spagna, la “meseta”, un  vasto altopiano che si eleva fra i 600 ed i 1000 metri slm, con un clima caratterizzato da estati torride ed inverni rigidi ( vi sembrerà impossibile ma sono gia’ posizionati lungo la l’autovia i paletti che servono a delimitare la carreggiata in casi di neve).
Dopo chilometri e chilometri di questo altopiano vasto e semiarido, in cui in questo scorcio di fine estate dominano i toni del giallo, quasi improvvisamente il paesaggio si trasforma, ed è la repentinità di questo cambiamento a stupire.
Dalle stoppie brulle si passa a colline e prati verdi che danno la netta impressione di trovarsi a percorrere un itinerario lungo le strade dell’Austria.   Con un qualcosa in più per la verità, perchè qui le montagne precipitano direttamente nell’Oceano Atlantico.
I prati verde smeraldo, in cui pascolano libere ovunque, e credetemi ovunque, mucche di tutte le razze, cavalli, e anche pecore, fanno capire che la pioggia qui e’ di casa.
E non potrebbe essere diversamente vista l’orografia della Cantabria, che si affaccia sul Golfo di Boscaglia, fucina di perturbazioni, avendo pero’ alle spalle rilievi di tutto rispetto, i Picos de Europa, che raggiungono l’ altezza di 2.650 metri, il tutto ad un tiro di schioppo dal mare.
Guardate una carta geografica e ve ne renderete subito conto.
In questi paesaggi spettacolari, aspri, e con i Picos de Europa a fare da sfondo, si aprono spiagge bellissime, ampie e praticamente deserte se confrontate con i nostri canoni.
Luoghi appena alterati dall’intervento dell’uomo, molti ancora quasi incontaminati, scenari ideali per la pratica di sport nautici come il surf, il windsurf, la pesca, la vela, il canottaggio e le immersioni. Ma anche spiagge perfette per momenti di relax immersi in un ambiente naturale unico, bellissimi angoli ideali per trascorrere giorni da ricordare.
La costa della Cantabria infatti non è solo spiaggia e mare: è prima di tutto contatto con la natura.
Le riserve ecologiche e i parchi naturali si distribuiscono lungo tutto il litorale. La bellezza del paesaggio domina anche in zone più turistiche come Castro Urdiales, Suances e, naturalmente, Santander, capoluogo della regione, città bella e accogliente, che offre acque tranquille e protette dai venti grazie alla sua posizione all’interno di un’ampia baia.
È un litorale ricco di paesaggi e sfumature, caratterizzato da una grande diversità, con arenili che danno passo a dolci praterie, boschi e paesini in cui si respira un’atmosfera marinara davvero unica. Basta passeggiare a San Vicente de la Barquera, Santoña o Laredo per sentire l’odore della salsedine e ammirare un patrimonio storico-artistico di prim’ordine. Ne è un eccellente esempio la Grotta di Altamira, a Santillana del Mar, che custodisce i dipinti rupestri più importanti della preistoria. 
Capite bene che una regione ricca di storia, arte e spazi naturali, mare, valli con microclimi diversi, aspe montagne, pascoli di erba verde a perdita d’occhio, non possa che avere una gastronomia diversificata, che coniuga i sapori del mare (fra cui le celeberrime acciughe), della montagna e degli orti.
Una cucina ricca e varia, che potrete gustare a prezzi decisamente “popolari”.
Ma questo succede un po’ in tutta la Spagna, in cui il costo della vita è generalmente più basso rispetto all’Italia. E questo a fronte di una qualità dei servizi decisamente migliore.  D’altronde basta pensare che tutte le infrastrutture spagnole, per motivazioni storiche dovute alla dittatura franchista, sono tutte piuttosto recenti, e quindi più moderne e funzionali di quelle del nostro Paese.  Ciò vale per le autostrade, per le ferrovie, per le metropolitane, per gli aeroporti, per la grande distribuzione ecc.
Spiace dirlo, ma il confronto fra l’impianto infrastrutturale spagnolo e quello italiano pende nettamente dalla parte iberica.
Tornando alla ristorazione, certo anche in Spagna ci sono locali costosi (anche quest’anno la Spagna ha fatto incetta di premi e di stelle Michelin con un panorama gastronomico in continua evoluzione), ma in generale nella maggior parte dei locali si mangia davvero bene spendendo poco.
E questo vale ovviamente anche in Cantabria.
Concludendo questo modesto reportage spero di avervi trasmesso un po’ di curiosità, e  qualora ne possiate avere l’occasione, di non soffermarvi solo sulle località più note e “gettonate” della Spagna.
Esiste la cosiddetta “Spagna verde”, che non si limita alla piccola regione della Cantabria.  Si tratta di un litorale lungo più di 2.000 chilometri che parte dalla Galizia e attraverso la Cantabria, le Asturie ed i Paesi Baschi arriva al confine francese.
Se vi piace la natura, la Spagna verde vi sedurrà, per la diversità dei paesaggi ricchi di contrasti, per i colori dell’oceano, per le infinite tonalità di verde.
Si tratta in breve di un’esperienza intima, da vivere in armonia con la natura.
Buon viaggio!

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

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