21 Giugno 2018 - 13.06

EDITORIALE: Il Piano Marshall di Rucco alla prova dei fatti

Il principale contenuto della narrazione politica di Francesco Rucco, e l’atto definitivo della corsa finale verso la vittoria, è stato il contratto con la città passato per le cronache come Piano Marshall. In sostanza il nuovo sindaco di Vicenza aveva scelto la citazione del grande progetto di investimenti americani in un’Europa che usciva dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale e che fece ripartire l’economia e lo sviluppo che sarebbero esplosi positivamente nel cosiddetto Boom economico.
Rucco riesce a far passare il messaggio che i dieci anni di Centrosinistra in città lasciano Vicenza nella condizione di dover ripartire dopo l’alluvione del 2010, il tracollo della Banca Popolare, gli effetti della grande crisi, l’immobiliare inchiodata, il lungo stillicidio di fallimenti e concordati delle nostre aziende e un’Amministrazione comunale che lascia solo qualche progetto approvato e la vendita delle azioni dell’Autostrada e della Fiera che ci ha resi sempre più marginali.
Il Piano Marshall, come idea di fondo attorno a cui raccontare alla città la voglia di rimettere in movimento lo sviluppo è sicuramente efficace nella narrazione di Rucco. Ora però bisogna fare in fretta a mettere in campo le misure dichiarate.
Il primo a scendere in campo è stato Claudio Cicero, e che ha davanti un calcio di rigore a porta libera, basta applicare il buon senso e destrutturare le scelte viabilistiche del suo predecessore. Bene ha fatto l’assessore alla Mobilità ad attivarsi nel Day After della vittoria del Centrodestra per dare subito il segno del cambiamento.
E’ anche vero che negli ultimi quindici giorni Campo Marzo ha avuto un’intensificazione di controlli, e rende l’idea della volontà politica ed amministrativa di restituire il principale parco della città almeno simile a quello che abbiamo conosciuto da bambini, un luogo dignitoso e sicuro – al netto dell’infelice piantumazione voluta dall’Amministrazione Quaresimin che lo rese sicuramente meno maestoso ed esteticamente attraente del passato -. Ma adesso, quando nelle prossime ore verrà ufficializzata la squadra di governo del Sindaco, dovrà arrivare la risposta alle aspettative della Vicenza che attende il cambiamento. Sempre restando su Campo Marzo, un minimo di senso del decoro rende indifferibile la soluzione del Caffè Moresco. Ci ricordiamo che la primogenitura dell’idea di utilizzarlo come sede ulteriore della Polizia Municipale, magari con delle chiare insegne luminose che lo rendano punto evidente di presidio anche di notte, fu del segretario della Lega Nord Matteo Celebron, partner di Rucco, probabile assessore e fan della prima ora quando l’attuale Primo Cittadino scese in campo con le sue civiche, quindi non dovrebbe essere difficile passare dalle parole, ai fatti.
Da adesso in poi la road map dell’Amministrazione Rucco è tracciata, perché è già stata declinata nelle ultime settimane della campagna elettorale. Ora quella fase è finita ed è arrivato il tempo di dare la spallata all’inerzia che si è vista sulla sicurezza o alla insostenibilità della viabilità.
Nei primi 100 giorni. Come raccontato nel suo Piano Marshall.

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