22 Febbraio 2020 - 16.00

EDITORIALE – Coronavirus, nervi saldi. Una sfida per tutto il Paese

La manifestazione dei primi casi di Coronavirus in Italia, in particolare in Lombardia e Veneto, ha avviato procedure di grande impatto sulla popolazione per contenerne la diffusione del contagio e sta generando diffusa preoccupazione.In questo scenario è fondamentale avere piena contezza della situazione e affrontare le varie questioni sulla base delle indicazioni delle autorità preposte a gestire le molteplici implicazioni determinate dalla presenza del virus e dalla sua diffusione.Allo stesso tempo è bene avere chiaro cosa è il Coronavirus, come si diffonde e i rischi che comporta, in modo da adottare ogni precauzione necessaria e allo stesso tempo evitare che la normale e dovuta preoccupazione si trasformi in panico.Al riguardo è indispensabile ascoltare la scienza, i professionisti della materia e chi vive a contatto con queste situazioni sempre e non solo nelle emergenze, partendo dai dati statistici che evidenziano come la mortalità legata a questo virus sia stata del 2,5% a Wuahn, in Cina, ma dello 0,5 per mille nel resto del mondo.I dati sono ancora da approfondire, ovviamente, ma, some spiega Carlo Federico Perno, microbiologo dell’università di Milano, a La Repubblica, ciò è stato anche dovuto alle difficoltà degli ospedali cinesi a gestire il gran numero di malati, mentre “se un paziente viene preso in tempo e messo in una buona terapia intensiva, ha ottime probabilità di cavarsela”. “Il virus – aggiunge Perno – entra dalle vie aeree superiori, dopo qualche giorno scende nei polmoni. I pazienti iniziano a respirare male. Se si viene ben assistiti in ospedale con l’ossigeno, si può sopravvivere anche con polmoni che funzionano al 5-10%. In qualche giorno, se le cose vanno bene, il corpo dovrebbe reagire e sconfiggere il virus”.Allo stesso tempo è importante attenersi alle indicazioni del Ministero della Salute, tra cui quelle di stare a una distanza tra uno e due metri da chi tossisce o starnutisce; in caso di sintomi non andare al Pronto Soccorso, ma chiamare il proprio medico, il 112 o il 1550; di lavarsi le mani e non toccarsi il viso, perché si potrebbe essere venuti a contatto con il virus se presente su oggetti.In merito va comunque rilevata la precisazione a La repubblica di Giovanni Malga, virologo e direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia, per il quale la capacità del virus “di sopravvivere in queste condizioni è comunque molto limitata … e varia a seconda del virus, della temperatura e dell’umidità. Può anche essere di alcuni giorni, ma già dopo 24 ore l’infettività può ridursi a una frazione molto piccola, anche intorno a un decimo. Il rischio di contagiarsi in questo modo è trascurabile”.In generale va anche considerato che l’Italia, a partire dalle strutture pubbliche, ha una organizzazione e livelli di competenza sanitarie di eccellenza, verso cui i cittadini devono nutrire massima fiducia.La situazione difficile che ora sta riguardando alcune zone d’Italia di fatto quindi coinvolge tutto il Paese, che si trova di fronte a una sfida di enorme rilevanza.Per gestirla e vincerla servono grande senso civico, di responsabilità, nervi saldi e unità.Tutti elementi che spesso nella nostra vita quotidiana, nel dibattito politico e nel dialogo sociale sembrano essersi smarriti.Oggi, nell’emergenza, per paradosso, l’Italia e gli italiani hanno l’occasione per dimostrare al mondo di essere migliori di come spesso vengono descritti e spesso si presentano, diventando esempio per tutti di efficienza, competenza e coesione sociale.

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