10 Settembre 2018 - 18.25

Editoriale- Autonomia del Veneto: se ci siete (Salvini, Zaia) battete un colpo

E l’autonomia del Veneto? Se ne sono già dimenticati? A furia di parlare di immigrati più o meno clandestini la Lega pare scordarsi della vera partita che si doveva giocare in regioni come il Veneto, quella di una autonomia tanto voluta e tanto cercata che ora invece pare essere passata in seconda fila. Ai tempi di Bossi la narrazione politica leghista fu legata alla spaccatura interna:“fora i teroni dal Nord”, poi fu secessione dall’Italia, ora lo slogan è fora l’Italia dall’Europa, insomma sempre “fora” da qualcosa; ma “dentro” invece l’unica partita sensata, vera, dello storytelling politico del Carroccio, quella delle maggiori autonomie per la nostra regione, quando ci andremo? Il ministro dell’interno Matteo Salvini in occasione del consiglio federale della Lega aveva parlato solo un mese fa, delle richieste di autonomia da parte di alcune regioni come Lombardia e Veneto, che sono ricorse al referendum, ed Emilia Romagna, che invece aveva già avviato la trattativa con il precedente governo. Se il governatore veneto Luca Zaia aveva parlato di firma con il governo entro l’anno, Salvini, era sembrato essere ancora più ottimista.

«Conto che entro l’estate il Consiglio dei ministri possa approvare quello che Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna porteranno come richieste» ha dichiarato il ministro. Secondo Salvini già entro la fine di luglio si dovrebbero «avere le idee chiare su qual’è la strada più veloce da percorrere». Poi il ministo Stefani aveva annunciato che la prima regione ad ottenere l’autonomia sarebbe stata il Veneto, avendo specificato quali sono le competenze richieste.
Siamo a metà settembre, tra pochi giorni l’estate sarà finita, ma di autonomia già non si parla più. O almeno. Per ora tutto tace, Zaia compreso. Se ci siete battete un colpo. Noi aspettiamo fiduciosi (si fa per dire).

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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