19 Maggio 2018 - 15.11

EDITORIALE – A Vicenza non servono dossier ma progetti per una città morta

LF
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Una delle cose che condivido da sempre e che i vecchi maestri del giornalismo mi hanno trasmesso come dogma è di non pubblicare mai lettere anonime né tantomeno dossier della stessa specie.
Chi vuole denunciare uno stato dell’arte della vita che sia pubblica o privata deve avere almeno l’accortezza ed il coraggio di porre una firma sotto la propria segnalazione delatoria. Anche perché se poi questa delazione si rivelasse infondata consentirebbe all’offeso di rivalersi in sede penale e civile. Troppo spesso negli ultimi anni si sono usate le testate giornalistiche come aule di tribunale o peggio si è sentenziato su semplici avvi di indagine; per questo invito ad una riflessione: quanto pesa il linciaggio mediatico negli sviluppi di una vicenda? Quanto poi una piena assoluzione? Non c’è partita. Molto più la pubblica condanna a mezzo stampa che di solito cattura i titoloni che una futura assoluzione o addirittura un non luogo a procedere, abitualmente relegato in una nota a piè pagina. Dunque, a maggior ragione, prima di pubblicare una lettera anonima o un anonimo dossier si dovrebbe pensare a quanto questo sia funzionale ad una strumentalizzazione, ad esempio politica, e quindi ad offendere per poi trarne un vantaggio, piuttosto che esprimere un dovere di notizia che è tale solo se corroborata da una denuncia formale e da una  “faccia” denunciante.
Non farlo sottopone a poca credibilità la testata che si presta a tale forzatura etica e giornalistica.
Questo concetto vale a tutto tondo per un mondo, quello del giornalismo, che ormai asseconda sempre più linee editoriali contaminate da altre logiche: industriali piuttosto che politiche, di parte.
Quando a pochi giorni dalle elezioni, ad esempio a Vicenza, si dà fondo ad un dossieraggio killer sistematico e questo trova spazio uguale se non maggiore sulle testate di temi che riguardano i problemi della città, allora un problema di coscienza va posto.
Noi non pubblicheremo nulla che abbia a che fare con questo becero modo di sponsorizzare parti politiche che siano a sinistra come a destra. Ci limiteremo ad ascoltare temi seri, strutturati, e speriamo futuribili, di città del prossimo lustro; di come si intenda entrare in modo sempre più articolato nella soluzione di temi fondamentali sociali, di sicurezza, di cultura, di sport, di economia, per il rilancio di una città senza dubbio ferma da anni.
Il resto è solo spazzatura che non ha vincenti ma vinti, in primis i cittadini.
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