22 Gennaio 2018 - 16.45

ECONOMIA – Valute, investimento o rischio, con protagonista il super euro

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E adesso come facciamo. Non più tardi di sei mesi fa, gli esperti, o presunti tali, prevedevano una parità tra euro e dollaro entro la fine del 2017, oggi molto difficile da realizzarsi. Sappiamo tutti quanto complicato sia investire, e come l’investimento possa a volte  tradursi in un’autentica scommessa.

Nessuno può avere la sfera magica per indovinare e sapere qual’è l’investimento giusto, migliore e più redditizio, solo  il tempo può dire come stanno effettivamente le cose. Si può paragonare alla fortuna di avere una compagna o una moglie che quando sorride, sorride con gli occhi.

Cosa molto rara di questi tempi, ma che esiste, basta guardare oltre l’apparenza. Beato quell’uomo che ha la fortuna di accorgersene e poter viverla ogni giorno.

Secondo gli analisti, contrariamente a quanto affermano alcuni mesi fa, l’euro resterà forte per tutto il 2018, mentre la Brexit peserà ancora sulla sterlina.

Questo non aiuterà di certo a far luce sul già complicato quadro della B.C.E. indaffarata ad elaborare una strategia indolore per uscire gradualmente dal “Quantitative Easing”. Non può non esserci preoccupazione per l’apprezzamento dell’euro e per le possibili conseguenze, prima fra tutte un impatto negativo sul tasso di inflazione.

Pensiamo solo che da inizio anno l’euro si è apprezzato su scala globale del 5%, non poca cosa, e che potrebbe essere, per i più audaci o previdenti, un occasione per iniziare una fase di accumulo.

Senz’altro il rafforzamento dell’euro è dovuto anche alla ripresa economica. Non è del tutto esclusa però anche l’ipotesi, che nella prima parte dell’anno ci sia un ritorno di forza del dollaro.

La sterlina invece continuerà gioco forza ad essere condizionata dalla Brexit, e dalla fragilità politica.

Eventuali fasi di rialzo del cambio con l’euro in area 0,90 dovrebbero essere temporanee identificando un movimento ribassista a 0,85.

Tutto questo aspettando la guerra virtuale che Cina e Corea del sud stanno per dichiarare al Bitcoin.

Pechino ha messo in atto importanti misure per non permettere ai cinesi di operare sulle criptovalute, vietando piattaforme di trading mirate alla speculazione sulle valute virtuali. A ruota, causa il progressivo successo del Bitcoin in corea del sud, ha indotto anche Seul a mettere un freno al trading che si era trasformato pericolosamente in una modalità di comportamento alla portata di tutti, perché fondamentalmente tutti temono che questa possa essere la vera bolla che ridimensionerà i mercati.

In attesa di capire come sarà questo nuovo anno appena nato, e quale valuta potrà essere l’investimento più azzeccato, la convinzione che un sorriso con gli occhi non ha prezzo e vale più di qualsiasi investimento.

  

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