20 Novembre 2017 - 14.10

ECONOMIA – Un pareggio che ci costerà molto caro

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Si sbaglia chi pensa che la partita Italia-Svezia sia stata solo una partita che ci ha portato in dote l’impossibilità di partecipare ai campionati mondiali di calcio. Si sbaglia chi pensa sia stato solo l’epilogo di un grande fallimento sportivo. Si sbaglia chi involontariamente ha goduto nel vedere gli azzurri non riuscire a vincere.

Italia-Svezia è molto di più, è un enorme danno economico per tutto il nostro paese, un colpo al Pil, un salasso economico di 500-600 milioni.

La mancato qualificazione ha mandato in fumo per la FIGC 150 milioni, circa 90 milioni di diritti TV, probabilmente qualche decina di milioni tra Royalties per le magliette e mancati sponsor.

Per il resto, pensiamo solo, che la vittoria in Germania del 2006 ci valse un +1% al Pil. La partecipazione agli europei del 2016 portò ad un incremento delle vendite di televisori pari ad un + 4% rispetto l’anno precedente.

Se poi con la qualificazione, fosse arrivato anche un buon piazzamento, avremmo potuto praticamente grazie all’ indotto risparmiarci una finanziaria.

Perdite certe. Pensiamo solo ai diritti TV. Ma non solo. Il solo visto per Mosca avrebbe fruttato alla FICG un Bonus di partecipazione pari a 1,2 milioni di dollari, a salire se poi ci fossero stati risultati positivi, fino ai 16 milioni per i quarti, una montagna di soldi per una federazione che ora rischia inevitabilmente altri tagli dal Coni.

Oggi la Nazionale può contare su circa 22 sponsor che garantiscono entrate per circa 43 milioni di euro l’anno. Ovvio il rischio d’insoddisfazione da parte di qualcuno e la possibilità di riduzione dell’impegno .

Il pallone si è sgonfiato, recando un danno economico incalcolabile fino in fondo, un vero disastro economico come qualcuno lo ha definito, e per certi versi anche un enorme danno sociale, se pensiamo che non potremmo essere tutti metaforicamente uniti la prossima estate davanti ai televisori a tifare i colori azzurri e magari scendere poi in strada a festeggiare.

Pazzesco pensare che per vedere un mondiale in estate con l’Italia forse presente e protagonista bisogna aspettare il 2026, visto che nel 2022 in Qatar si giocherà d’inverno.

É come le più grandi catastrofi economiche Italiane nessuno paga, anzi i principali artefici di questa tragedia economica portano a casa comunque importanti compensi incuranti di un senso di responsabilità perduto. Il presidente federale Tavecchio non si dimette continuando a percepire il suo compenso. Il direttore tecnico Ventura è stato esonerato a suon di milioni, ed i giocatori continueranno ad essere osannati per correre dietro ad un pallone ricoperti da contratti dorati, alla faccia di chi si spacca la schiena in fabbrica e non arriva a fine mese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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