17 Aprile 2018 - 15.44

ECONOMIA – Siria, quello che non ci dicono

Per essere aggiornato con Tviweb entra nel GRUPPO FA-CEBOOK TVIWEB - NOTIZIE VICENZA E PROVINCIA (Clicca qui)

E’ una situazione paradossale, essere nel 2018 e non avere la certezza di capire da che parte sta la verità. Di sicuro la malvagità dell’essere umano unitamente alla spietatezza della finanza soprattutto quella dell’industria bellica non possono che dar luce a scenari altamente inquietanti, con il grosso rischio che tutto il Medio Oriente potrebbe infiammarsi. Dopo la presunta strage di Assad con il gas, inevitabilmente gli Stati Uniti con il supporto di Francia ed Inghilterra hanno fatto la voce grossa. In Siria ormai si sta combattendo una guerra senza fine. Non è solo una guerra al terrorismo. Ci sono ben più importanti argomenti che riguardano il controllo dell’area e scenari geopolitici globali. Come non è un mistero l’appoggio di Russia ed Iran ad Assad. Ma lo stesso Occidente considera Assad il male minore, poiché un Paese con al comando un uomo forte eviterebbe il ripetersi di situazioni ingestibili com’è accaduto in Libia. Purtroppo come sempre, in mezzo a questo gioco al massacro, a questo egoismo nel volere a tutti i costi il potere e la supremazia, chi sta pagando il prezzo più alto è la popolazione civile, con una responsabilità precisa nel governo di Assad. Mai come in questo momento la tensione tra USA e Russia è ai massimi livelli. Non c’è assolutamente da stare allegri se solo pensiamo che sono circa 15.000 gli ordigni nucleari sparsi per il mondo. Ma non c’è solo il rischio nucleare a preoccupare. La tensione tra Russia ed Occidente potrebbe creare importanti scossoni economici finanziari. Per certi versi sembra di essere tornati ai tempi della Guerra Fredda. Il primo effetto è stato il deprezzamento del rublo nei confronti del dollaro, senza dimenticare il ripiegamento del petrolio. Tutti sappiamo quanto forte sia il legame tra il cambio Russo ed il Brent, essendo Mosca uno dei più importanti produttori di greggio al mondo. Prove certe di quanto accaduto non c’è ne sono. Non si può affermare con estrema certezza che sia stato il governo siriano a voler usare il cloro nelle bombe e non piuttosto i laboratori dei ribelli. Grazie alla campagna elettorale italiana forse ci eravamo dimenticati che in Siria la guerra civile continua a seminare morte e distruzione, dove la guerra è ancora lontana da trovare una definitiva conclusione. Forse la prossima crisi economica mondiale partirà da qui e dai grossi interessi che hanno le industrie belliche, nel generare crisi e poter incrementare gli utili delle proprie industrie. Non ci sono ricette per risolvere la situazione, solo la convinzione estrema che l’egoismo dell’uomo può portare alla distruzione dello stesso uomo. La speranza, difficile da realizzarsi, che prima o poi possa esserci un futuro di pace anche per questa parte di mondo.

 

Per essere aggiornato con Tviweb entra nel GRUPPO FA-CEBOOK TVIWEB - NOTIZIE VICENZA E PROVINCIA (Clicca qui)
VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA