13 Novembre 2017 - 14.47

ECONOMIA – Export vicentino in ripresa, +7%

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Export vicentino in ripresa. È quanto emerge dall’indagine dell’Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza sui primi sei mesi del 2017. Così, dopo un 2016 difficile (-2,4%), il 2017 vede la ripresa dell’export vicentino che cresce del 7% nei primi sei mesi dell’anno, seconda maggiore variazione in Veneto dopo Verona (+8,9%), pari a un incremento di 570 milioni di euro. E, ancora una volta, i settori delle micro e piccole imprese rappresentano una percentuale interessante: ben il 45,8% delle esportazioni manifatturiere provinciali pari a un totale di 4.019 milioni di euro nel I semestre 2017. L’export delle mpi, poi, segna un incremento del 3,9% grazie alle performance positive di Prodotti alimentari (+23,6% pari a +46 milioni di euro), seguiti da Mobili (+13,5%, pari a +23 milioni di euro), Legno e prodotti in legno e sughero (+10,8%, pari a +4 milioni di euro) e Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature (+10,0%, pari a +54 milioni di euro).
Tra i principali mercati di destinazione le vendite di prodotti manifatturieri vicentini aumentano ovunque, con l’unica eccezione di Hong Kong dove le esportazioni calano del 12,0%, sebbene il trend sia in leggero miglioramento rispetto ad un anno fa (-12,4% nel I semestre 2016). Si evidenziano le maggiori crescite verso Russia che segna un incremento del +24,9%, Stati Uniti (+23,5%), Cina (+21,5%), Repubblica Ceca (+12,7%), e Polonia (+10,1%). I dati rilevano anche un maggiore dinamismo delle vendite verso i paesi extra Ue che crescono dell’8% contro il +6,1% registrato verso i mercati dell’Ue a 28. Le esportazioni verso i mercati emergenti crescono del 7,4% nella prima metà del 2017 a fronte di un incremento del 6,7% dei paesi con economie avanzate. L’export vicentino, quindi, diversifica i mercati rispetto agli anni passati a dimostrazione, e conferma, della capacità delle imprese di saper orientare i flussi dei propri prodotti, magari complici le nuove tecnologie, e intercettare nuovi mercati. Una analisi sull’indice di concentrazione HHI (Herfindahl-Hirschman usato in letteratura per misurare il livello di diversificazione di un determinato fenomeno, ndr) mostra che negli ultimi 20 anni le esportazioni manifatturiere di Vicenza hanno conosciuto un incremento della diversificazione dei mercati di sbocco, trend che sembra accelerare negli ultimi anni (2011-2016) dopo una sostanziale stabilità tra 2005 e 2010, a dimostrazione della capacità delle imprese vicentine di saper orientare i flussi dei propri prodotti andando a intercettare nuovi mercati. Un primo indicatore di come sia cambiato il panorama del commercio estero è rappresentato dalla quota dei primi 5 partner commerciali dei prodotti manifatturieri vicentini: negli ultimi 20 anni il peso dei primi 5 mercati di destinazione è calato di 14,3 punti percentuali passando dal 51,5% al 37,2%, variazione pari ad oltre il doppio di quella osserva a livello nazionale (-6 punti percentuali, da 48,6% a 42,6%) nello stesso periodo. Nel 2016 considerando i primi 10 partner commerciali, la distanza media degli attuali mercati di destinazione dell’export vicentino è di 2.711 chilometri, pari a 339 chilometri in più (+14,3%) di quanti ne percorrevano nel 2006 per raggiungere i principali mercati di destinazione. In particolare tra i top ten sono usciti Austria (472 km), Belgio (794 km) e Paesi Bassi (898 km) e sono entrati Polonia (1.015), Romania (1.151 km) e Cina (7.934 km). Ma la diversificazione dei mercati si rileva anche nella tipologia, ovvero i paesi con economie emergenti negli anni hanno acquisito un peso sempre maggiore a scapito delle economie avanzate: nel 2006 la quota di export manifatturiero destinata ai mercati emergenti era pari al 16,0% e in 10 anni è raddoppiata raggiungendo quota 33,2% nel 2016.

 

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