6 Novembre 2017 - 11.56

ECONOMIA – Diamanti senza più valore: 100 mila persone finite nella bolla

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Tutti sappiamo che di fronte ad una crisi economica, l’investitore va in cerca di lidi sicuri dove poter parcheggiare i propri risparmi. Il bene rifugio per eccellenza è l’oro ma anche i diamanti a volte sono stati considerati un bene rifugio, dove poter parcheggiare le proprie risorse in attesa di tempi migliori.
Tanti italiani, si parla di oltre 100mila persone, di fronte al rischio default del nostro amatissimo Stato, quando si parlavo ogni giorno di spread, ed alla conseguente crisi finanziaria, hanno investito parte dei loro capitali non solo in oro, ma soprattutto nella famosa e conosciuta pietra preziosa.
Si parla di oltre 1 miliardo di euro, con importi medi che variano dai 30 ai 40 mila euro, ma anche con importi più alti per investitori più timorosi che per contraddizione alla fine sono diventati per assurdo investitori più spregiudicati.
Rendimenti praticamente prossimi allo zero dati dai titoli del debito pubblico, unitamente al rischio paese, di fatto hanno favorito l’investimento in diamanti, anche se di fatto questo tipo d’investimento esiste da circa 40 anni.
Il problema però consiste una volta superata la crisi o la paura nel monetizzare o più semplicemente nel rivendere il diamante.
L’investitore di fatto acquista direttamente le pietre fisiche, sostanzialmente dei piccoli diamanti, regolarmente certificati. La golosità dell’investimento nel presunto bene rifugio consisteva anche in un’ipotetica rivalutazione dello stesso investimento attraverso una presunta promessa di una continua rivalutazione nell’ordine del 4% annuo.
Purtroppo però le cose non sono andate esattamente così poiché i prezzi di vendita erano estremamente gonfiati, e chi di fatto si è fidato vede oggi i propri risparmi ridotti di circa la metà rispetto il valore iniziale.
Peccato solo che inizialmente il diamante era proposto come bene rifugio, solido e senza rischi, salvo poi scoprire che non era così e che l’investimento fatto oltre essere stato fatto a prezzi elevati era anche illiquido.
Ancora una volta alla fine di tutti i discorsi l’investitore sbatte la faccia su promesse e speranze non mantenute. Investire oggi non è facile, anzi le strade sono ricchi di trabocchetti. Purtroppo come sempre di fronte alla facili illusioni è molto semplice sbagliare, ed allo stesso tempo dimenticarsi che per avere un rendimento anche di poco sopra lo zero bisogna prendersi dei rischi che a volte si traducono in perdita del proprio capitale in tutto o in parte.

FABIO ROSSI

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