30 Maggio 2019 - 14.31

“Dateci retta”. Delegazione di pensionati vicentini della Fap Acli a Roma per la protesta

Più equità per i pensionati e maggior considerazione per le fasce deboli della popolazione, ma senza trucchi. Questi, in estrema sintesi, i contenuti della manifestazione che il prossimo 1 giugno vedrà protagonisti a Roma anche i pensionati della Fap Acli.

Dal Vicentino una significativa delegazione di soci della Federazione anziani e pensionati delle Acli raggiungerà la Capitale, per far sentire anche la voce dei pensionati iscritti alla Fap Acli della provincia di Vicenza.

“Dateci retta” è il titolo scelto per l’evento, dagli organizzatori, i sindacati confederali, che avrà luogo in Piazza San Giovanni a Roma.

“Con l’adesione a questa manifestazione – spiega il segretario provinciale della Fap Acli di Vicenza, Renzo Grison – protestiamo contro alcune scelte del Governo come la pensione di cittadinanza, la cui copertura non è quella promessa nei mesi scorsi, il blocco della rivalutazione delle pensioni ed il contributo di solidarietà. Il blocco, infatti, non è rivolto solamente alle cosiddette pensioni d’oro, ma intacca il potere d’acquisto, di per sé già debole, di 5,6 milioni di pensionati e costringe alcuni di loro a grosse restituzioni all’Inps delle quote di rivalutazione già assegnate”.

Dal mese di giugno i pensionati troveranno in banca una pensione più leggera. “Per cercare di recuperare dei soldi, proprio con la mensilità di giugno – sottolinea Grison – i pensionati dovranno fare i conti con il ricalcolo. A partire dai trattamenti pensionistici che superano tre volte il minimo (ovvero i 1.522 euro al mese), e via via con aliquote maggiori, verranno rivisti in base a quanto previsto dalla legge di bilancio per il 2019, che ha introdotto il contributo di solidarietà e ritoccato i meccanismi che adeguano gli assegni all’inflazione”.

Sul fronte delle tasse, poi, i pensionati italiani sono tra i più penalizzati d’Europa. Ogni mese, infatti, buona parte della pensione se ne va sotto la voce tasse, riducendo significativamente le possibilità di molte persone e famiglie.

“È ampiamente noto – conclude Grison – che gli anziani rappresentano uno dei pilastri del welfare familiare. Tuttavia, troppo poco si parla della condizione di sofferenza delle persone non autosufficienti, in prevalenza anziani, a seguito di patologie invalidanti ed il pesante coinvolgimento delle loro famiglie ha raggiunto livelli non più sostenibili. Per molti anziani è sempre più difficile garantire l’accessibilità economica delle cure sanitarie e curarsi per molti è diventato un lusso. Servono, dunque, più risorse sul versante sociale ed occorre contenere le liste d’attesa ed abolire i ticket”.

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