17 Ottobre 2017 - 17.48

CULTURA – Laboratorio Olimpico: la “diversità” fra teatro e spettacolo

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Il “diverso” che irrompe sulla scena. Il confine sottile, ma essenziale, fra “teatro” e “spettacolo”. Lo sguardo sull’altro da noi, fra interesse e paura, condivisione e pregiudizio. Un tema affascinante e complesso quello scelto da Laboratorio Olimpico per la sua dodicesima edizione dal titolo “Freaks – La diversità fra teatro e spettacolo”, in programma venerdì 20 e sabato 21 ottobre fra Odeo, Teatro Olimpico e Teatro Astra di Vicenza, con tanti ospiti di primissimo piano: docenti, studiosi provenienti dall’Italia e dall’estero, operatori del settore, giornalisti e artisti, tutti invitati a portare esperienze e riflessioni in materia. A proporre l’evento, come sempre, l’Accademia Olimpica e il Comune di Vicenza, uniti nel portare avanti il significativo progetto, nato e sviluppato da due accademici: il docente dell’Università di Genova, oltre che autore, attore e regista teatrale Roberto Cuppone, che ne cura la direzione artistica, e il giornalista e critico Cesare Galla, che ne è stato l’ideatore. Al loro fianco, alcuni partners ormai “storici” e nuovi amici: il network Rete Critica, il Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo (Diraas) dell’Università di Genova, La Piccionaia – Centro di produzione teatrale, l’Accademia Teatrale Veneta e i licei vicentini «Pigafetta» e «Quadri». Tre le sezioni nelle quali si articolerà l’appuntamento, aperto al pubblico con ingresso libero: convegno, performance e tavola rotonda.  La prima sezione sarà dedicata alle relazioni, venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17, nell’Odeo dell’Olimpico. Aperto dai saluti del vicesindaco Jacopo Bulgarini d’Elci, del presidente Gaetano Thiene per l’Accademia e del direttore artistico Roberto Cuppone, il convegno proseguirà con la partecipazione di numerosi esperti, chiamati a collocare il tema dalla classicità ai giorni nostri e attraverso i più diversi linguaggi, in quell’ottica di indagine del “teatro che cambia” che di Laboratorio Olimpico è il fulcro essenziale. Ne saranno protagonisti Luciano Chiodi del liceo classico «Pigafetta» di Vicenza, Mario Bolognesi dell’Universidade Estadual Paulista di San Paolo (Brasile), Eliene Benicio dell’Universidade Federal de Bahia (Brasile), Denis Lotti dell’Università di Padova, Paolo Puppa dell’Università di Venezia Ca’ Foscari, Nicola Savarese dell’Università di Roma Tre, Sonia Maura Barillari e Livia Cavaglieri dell’Università di Genova, Gabriele Sofia dell’Université Grenoble Alpes (Francia), il giornalista Oliviero Ponte di Pino di ateatro.it e Giuseppe Longo dell’Università di Verona.  Il secondo momento della prima giornata sarà invece dedicato alle due performance in programma. Alle 17.30, all’Olimpico, David “Zanza” Anzalone proporrà il suo “Targato H”, scritto con Alessandro Castriota, che ne cura anche regia e musiche: un lavoro ironico per far riflettere sui pregiudizi in materia di handicap e normalità. Al termine, in compagnia di Oliviero Ponte di Pino e Stefano Masotti, intervista con l’attore e presentazione del suo libro “Handicappato e Carogna”. Ingresso libero (capienza limitata; conferma allo 0444 324376).   Alle 21, invece, appuntamento all’Astra per la prima nazionale di “Scarpe di cuoio”, con Carlo Presotto, testo e regia di Babilonia Teatri. Terza e ultima sezione di Laboratorio Olimpico sarà la tavola rotonda in programma nella mattinata di sabato, dalle 10 alle 13, di nuovo nell’Odeo dell’Olimpico. Realizzata in collaborazione con Rete Critica e Accademia Teatrale Veneta, la conversazione sarà introdotta e coordinata da Andrea Porcheddu, giornalista e autore del libro “Che c’è da guardare?”. Ad animarla saranno Roberto Rinaldi di Rumorscena, l’operatore di teatro sociale fra Stefano Luca dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, il regista Antonio Viganò (con una nota scritta, per ragioni di salute), lo psicoterapeuta e autore teatrale Stefano Masotti, la giornalista e performer Vincenza Di Vita, Renata Savo di Scenecontemporanee, Fabio Francione de Il manifesto, Luca Lotano di Teatroecritica, con una comunicazione di Renato Gatto dell’Accademia Teatrale Veneta. «La diversità – commenta il direttore artistico di Laboratorio Olimpico, Roberto Cuppone – ha visto fondersi, fin dall’antichità, aspetti fisici e culturali insieme: basti pensare al termine “barbaros”, che letteralmente significa “balbuziente”, con il quale i greci indicavano, schernendoli, gli stranieri, coloro che non parlavano greco. Ciò che si cerca a teatro è da sempre proprio questa diversità “oggettiva”, al fine di metabolizzarla attraverso la catarsi. Oggi assistiamo, sulla scena, ad un crescendo di esibizioni del corpo “diverso” da parte di esperienze teatrali: riteniamo quindi urgente fare chiarezza prima di tutto dentro di noi, distinguendo fra omologazione e banalizzazione, fra “teatro” e “spettacolo”».

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