12 Gennaio 2021 - 20.29

Cts: “Stato di emergenza fino al 31 luglio, a Cortina mondiali a porte chiuse”. Domani il Cdm

Prorogare lo stato d’emergenza fino al 31 luglio. Sarebbe questa l’indicazione che il Comitato tecnico scientifico ha dato al governo, in vista del nuovo Dpcm che dovrà essere promulgato il 16 gennaio. Domani si riunirà infatti il Consiglio dei ministri per decidere, oltre alla proroga dello stato di emergenza, nuove misure per frenare la pandemia. E saranno misure restrittive, visto che secondo gli esperti, quattro sono gli elementi che consigliano il prolungamento di altri sei mesi dello stato di emergenza, in modo da poter gestire la situazione con strumenti emergenziali: l’impatto ancora alto del virus sull’occupazione dei posti letto ospedalieri, la campagna vaccinale, la preoccupante situazione internazionale e la possibile sovrapposizione dell’influenza stagionale con il Covid.Intanto, sempre in vista del prossimo Dpcm, si discute anche della riapertura degli impianti sciistici, al momento prevista per il 18 gennaio dal Dpcm in vigore. Il Cts ha però espresso “grande preoccupazione”  in merito, sottolineando tra l’altro che molte delle regioni in cui si trovano gli impianti sono proprio quelle dove la pandemia sta colpendo più duramente. In quest’ottica il Cts ha comunque già disposto che i campionati mondiali di sci alpino in programma a Cortina d’Ampezzo dal 7 al 21 febbraio si svolgeranno a porte chiuse, quindi senza la presenza di pubblico. Gli organizzatori dell’evento iridato ai piedi delle Tofane sono in attesa della risposta in merito ai protocolli che sono stati inviati.L’ipotesi di un ulteriore rinvio dell’apertura degli impianti era stata commentata in mattinata dai rappresentanti delle Regioni dell’arco alpino: “Prendiamo atto dell’ipotesi annunciata dal governo di un nuovo rinvio dell’apertura degli impianti di risalita e del conseguente incremento della crisi di tutto il comparto turistico invernale della montagna, e chiediamo al governo di assumere un impegno serio nei confronti di questo settore, garantendo ristori certi, immediati e proporzionati alle perdite subite”, avevano dichiarato i partecipanti alla Commissione Speciale Turismo della conferenza delle Regioni e delle Province autonome.


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