4 Ottobre 2017 - 15.13

CRESPADORO – La Festa della Carbonara: l’antica usanza cimbra rivive a Campodalbero

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La gente della pianura chiamava i monti della Lessinia “i monti alti del carbon”, proprio perché una volta da Verona e Vicenza si vedevano alte colonne di fumo che salivano verso il cielo. Questo fumo era dovuto a tutte quelle carbonare che si accendevano per produrre carbone che veniva poi venduto dai “montanari” in città per guadagnare qualche soldo. Un’arte antica e che rischia di andare perduta quella che domenica è stata riproposta a Campodalbero di Crespadoro, che da anni porta avanti l’usanza della “festa della carbonara”. Non è facile produrre questo carbone: serve tempo, circa 70 ore da quando è accesa, ma un anno per preparare il posto e la legna, serve molta legna perché il rapporto è di 1 a 5. Per secoli i Cimbri che vivevano sui Lessini sono sopravvissuti con questa arte: adesso la “festa della carbonara” viene proposta ogni anno dall’assocazione Campodalbero Guarda al Futuro e dai Carbonari di Giazza-Koular’un Ljetzan, che si impegnano a portare avanti questa antica usanza. 

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