26 Settembre 2019 - 11.04

Cresce l’export negli USA dell’industria vicentina

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Confindustria Vicenza: l’export negli USA cresce del 4,2%. Ora un nuovo percorso per esportare e investire di più

Se la situazione statunitense, per quanto riguarda la geopolitica, viene nuovamente scossa dal ventilato impeachment che pende sulla presidenza Trump; i mercati internazionali sono da almeno due anni scossi dai dazi imposti o minacciati dall’amministrazione americana.

“Nonostante questo – afferma Remo Pedon, Vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega ai mercati esteri -, gli USA si confermano il terzo mercato di sbocco per l’export vicentino (oltre 1 miliardo e mezzo di euro nel 2018) ma, come dimostrano i dati, con un potenziale di crescita ancora elevato. Basti pensare che con tutte le difficoltà che portano i dazi e le incertezze di quest’ultimo periodo, il primo semestre di export vicentino negli Stati Uniti ha visto un incremento del 4,2% rispetto al primo semestre 2018, che già era da record”.

Per questo Confindustria Vicenza sta lanciando nuovi progetti a supporto dell’export berico negli USA.

Molteplici gli obiettivi: favorire la condivisione di informazioni ed esperienze, facilitare la presenza diretta delle aziende sul mercato USA e diffondere la conoscenza delle normative tecniche e commerciali.

Si è tenuto ad esempio lo scorso 24 settembre, a Palazzo Bonin Longare, una giornata di studio ed approfondimento tutta dedicata alla responsabilità prodotto, per chi esporta negli USA e a come prevenire i rischi di un contenzioso che, come è noto a tutti, negli Stati Uniti può essere davvero sanguinoso.

Organizzato da Confindustria Vicenza e Intesa Sanpaolo, rappresentate rispettivamente da Remo Pedon e Stefano Prandato, direttore Area Imprese Vicenza, l’incontro ha evidenziato come “sugli standard tecnici gli USA hanno una tradizione secolare – riassume Pedon -, molto più antica di quella europea e che li rende a volte a sospettosi, nei nostri confronti, tanto che alcuni stati americani sono giunti ad esplicitare che il marchio CE non vale per loro proprio nulla. La mancata conformità di un prodotto è ovviamente poi alla base di cause milionarie, oltre ai rischi reputazionali che ne derivano. Attenzione anche a fornire le informazioni corrette, a partire da quelle che millantano qualità che non possono essere garantite, nei siti internet aziendali; la tutela del cliente, negli USA, è molto accentuata. È poi necessario un occhio di riguardo ai contratti, alle clausole di responsabilità e alle coperture assicurative, da predisporre con cura e da richiedere possibilmente anche alla filiera dei sub fornitori. Coperture che devono prevedere massimali importanti, possibilmente anche i rischi da richiamo del prodotto e che devono originare da compagnie serie e patrimonializzate”.

Questo è solo l’inizio del percorso che gli Industriali vicentini hanno aperto creando una community su LinkedIn denominata MEET USA, uno spazio dove riunire coloro che operano sul mercato statunitense e stimolare lo scambio di esperienze tecniche e commerciali.

Un luogo virtuale che fa da prologo al principale appuntamento dedicato agli Stati Uniti, ovvero “Obiettivo USA”, il grande evento che si terrà il prossimo 22 ottobre presso il CUOA di Altavilla Vicentina.

Organizzato da Confindustria Vicenza, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e CUOA appunto, l’incontro si occuperà di svolgere un’ampia analisi delle politiche commerciali dell’era Trump e dei loro riflessi sulle strategie export delle nostre imprese.

Ma l’unicità di questo appuntamento è data dalla possibilità di approcciare vis a vis i rappresentanti di ben cinque Stati americani, quelli in cui l’industria manifatturiera è più avanzata: Illinois, Indiana, Kentucky, New Jersey e Ohio. Questi dapprima presenteranno, in una tavola rotonda, le chance di fare business grazie anche al contributo di aziende venete ed italiane già presenti in loco; poi saranno a disposizione per incontri personalizzati con le imprese vicentine per spiegare come aprire un proprio stabilimento produttivo o base commerciale negli USA sia più conveniente di quello che si potrebbe credere, anche per le PMI.

In questo senso a Obiettivo USA non mancherà poi la possibilità di incontrare gli esperti di SACE/SIMEST, per valutare che cosa il nostro Sistema Paese può aggiungere ai tanti incentivi forniti dagli Stati americani.

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