27 Ottobre 2020 - 14.57

Covid, Crisanti: “Vaccino a dicembre? Mi preoccuperei”

“Manca secondo me un vero e proprio provvedimento per regolare i trasporti, che sono un’occasione di assembramento pazzesca e non si capisce perché si tollerino i trasporti e si sanzionino cinema e spettacoli”. A dirlo è Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia dell’Università di Padova, ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, su Cusano Italia Tv.  Secondo Crisanti, inoltre, “i numeri parlano da soli” e “suggeriscono una dinamica in peggioramento”.  Riguardo le misure legate al mondo della scuola, il virologo spiega che “si poteva aprire un determinato distretto scolastico un mese prima per capire cosa succedeva in quella determinata area e non è stato fatto. Poi – aggiunge – si potevano fare campionamenti massicci con i test rapidi per capire se c’era trasmissione virale. Adesso qualsiasi discorso sulle scuole è fatto sulla base di intuizioni, di sensazioni”.

Crisanti aggiunge: “Il vaccino disponibile per i primi di dicembre? Se questo dovesse accadere sarei preoccupato perché significherebbe che il vaccino non è stato testato sul campo, sulla popolazione, per dimostrare che c’è una differenza statisticamente significativa tra i vaccinati e i non vaccinati. Sarebbe veramente una cosa senza precedenti se questo accadesse”. “Finora – spiega Crisanti – non è apparsa una sola pubblicazione scientifica al vaglio della Comunità, che testimoni che questo vaccino ha le caratteristiche che dicono che abbia”. “Il vaccino – prosegue – è lo strumento più adatto a combattere le malattie infettive in termini di costi ed efficacia. Detto questo, il processo di sviluppo di un vaccino rimane molto complesso e lungo, anche nella distribuzione”.

L’ultimo Dpcm con le misure di contenimento per il Covid “è un compromesso. Sono provvedimenti che diminuiscono i contatti, alcuni sono ragionevoli, altri meno comprensibili come il divieto di partecipazione a spettacoli e cinema, luoghi abbastanza regolati”, afferrma Crisanti, secodo il quale, “i numeri parlano da soli” e “suggeriscono una dinamica in peggioramento. D’altronde i provvedimenti approvati domenica, probabilmente avranno un impatto tra 10-15 giorni, quindi bisognerà aspettare”.

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