26 Marzo 2020 - 14.48

Confartigianato: a Vicenza ferme il 63% delle aziende e agli imprenditori non è consentito nemmeno visitare la propria impresa

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Sono quasi 15mila (14.983 per l’esattezza) le imprese che, per volontario senso di responsabilità o per Decreto, sono chiuse nel vicentino. Gli effetti dei Decreti dell’11 marzo prima, del 22 marzo poi con i conseguenti “aggiustamenti”, dicono che la nostra è terza provincia nella regione per numero di imprese artigiane ferme (63%), e seconda per numero di addetti a casa da lavoro (61%). È questo l’effetto della serrata delle “attività non essenziali”: 14.983 aziende in stop su 23.766 e 40.655 addetti su 66.628 (il 61%) fermi. Questi i numeri dell’Osservatorio della Confartigianato Imprese Veneto. Ad essere interessati, come detto, le imprese individuate al Decreto del 22 marzo (e successivi aggiustamenti del 25 marzo) secondo i Codici ATECO.
Nel dettaglio vicentino pagano il conto più salato i settori della meccanica (2.551 imprese su 3.304) ed edilizia (esclusi gli installatori di impianti che possono operare) con 6.622 su 7.185 imprese interessate dal Decreto. Un duro colpo per quest’ultimo comparto che stava lentamente cercando di riprendersi da un precedente momento di crisi. Seguono il settore Moda e quello Benessere). Questo in termini numerici ma a ben guardare gli operatori della bellezza, tra l’altro i primi a dove chiudere per l’emergenza sanitaria, sono in totale stop: 2.289 su 2.518. Così nel settore Moda: su 1.158 aziende ben 1.347 sono chiuse. In pratica nei settori in cui il rapporto con l’utente finale è l’essenza dell’impresa, e quindi è ben difficile applicare modalità di “lavoro agile” come hanno responsabilmente fatto molte realtà produttive (dettagli in tabella 1).
Come se non bastasse non solo gli imprenditori hanno chiuso porte e portoni ma da ordinanza non viene nemmeno consentito loro di recarsi in azienda. “Chiediamo che agli imprenditori sia concesso di visitare l’impresa in cui, è bene ricordare, ci sono macchinari e strumentazioni che necessitano magari di una supervisione e che comunque rappresentano degli investimenti”, l’appello di Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza.

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