21 Novembre 2019 - 17.46

“Comune libero dalla violenza verbale”:Marano scopre i cartelli sulla comunicazione non ostile


Sono stati scoperti questa mattina dai componenti del Tavolo del Patto educativo del Comune di Marano i cartelli dedicati alla comunicazione non ostile. I cartelli, posti su tutte le vie di accesso del paese, recitano: “Comune libero dalla violenza verbale”, un’esortazione simbolica alla scelta responsabile delle parole che si usano quotidianamente.  “I cartelli all’ingresso del paese vogliono essere un quotidiano stimolo a considerare quanto importante sia la scelta delle parole che usiamo per le nostre relazioni – ha detto il sindaco, Marco Guzzonato -. Le parole devono servirci per tirar fuori il meglio da noi e dagli altri, non per imbruttirci e chiuderci in noi. É fondamentale essere consapevoli della responsabilità che deriva dal tipo di comunicazione che scegliamo, poiché anche da questo si plasma la società del presente e del nostro futuro”.
L’iniziativa chiude idealmente la prima edizione della rassegna “Il Paese che educa. Parole virtuose per una comunicazione non ostile”, un progetto culturale promosso dal Tavolo del Patto educativo e avviato lo scorso febbraio per la sensibilizzazione ed educazione contro la violenza delle parole, online e offline, mentre altri appuntamenti, sempre a cura del Tavolo e dedicati nello specifico all’uso dei social network, sono in programma per il 2020.La rassegna – la prima nel suo genere nel vicentino – è uno strumento con cui il Comune e le realtà educative del territorio continuano a tenere vivo e concretizzare giorno per giorno il testo del Patto educativo territoriale, nato nel 2016 da un tavolo di lavoro trasversale che ha riunito le diverse “agenzie educative” locali. 
Lo scorso febbraio, il Comune di Marano ha aderito con una delibera al “Manifesto della comunicazione non ostile”, proposto dall’associazione nazionale Parole o_stili. Allo stesso manifesto stanno aderendo diverse realtà a livello nazionale; recentemente lo hanno sottoscritto anche i sindaci di Milano e Torino.

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